Il caso
«Gattini avvelenati», scatta l’allarme nel Leccese: avviati gli accertamenti a Martano
L'assessore Termo: «Ritrovate sette carcasse a poche settimane di distanza e sempre nella stessa zona»
MARTANO - Diversi felini, nei giorni scorsi, sono stati ritrovati senza vita nel territorio di Martano. «A lanciare l’allarme - spiega l’assessore all’ambiente e alla tutela degli animali, Marco Termo - sono stati alcuni residenti di via Otranto, via Santa Lucia e via dei Mille». «Si pensa possa trattarsi di avvelenamento », sostiene l’assessore. «Il sospetto nasce dal fatto che il ritrovamento di ben sette carcasse, tra gatti domestici e randagi, sia avvenuto a poche settimane di distanza e sempre nella stessa zona». «Un’insolita coincidenza - spiega Termo - per non pensare che la morte possa essere la conseguenza di un’azione dolosa, da parte di qualcuno che non ama che i micetti si aggirino nei giardini delle proprie abitazioni».
«A rinforzare i sospetti di volontaria soppressione per le futili ragioni menzionate - continua Marco Termo - le segnalazioni di alcuni cittadini, testimoni oculari di azioni maldestre, messe in atto per allontanare i gatti». L’Amministrazione Comunale, attraverso l’assessore Marco Termo «ha chiesto l’intervento dell’ASL- Servizio Veterinario per far luce sulla vicenda. Le carcasse prese in custodia saranno sottoposte all’esame necroscopico, affinché si possa definire l’effettiva causa del decesso». La polizia municipale «è stata informata dei fatti, in attesa di ricevere il risultato dei test di laboratorio». «La mobilitazione è massima per chiarire una vicenda che ha scioccato i cittadini e i volontari animalisti che operano nel Comune». «E’ necessario impedire che fatti così tristi possano ripetersi. E’ inaccettabile qualsiasi atto di crudeltà nei confronti degli animali». L’assessore Termo ricorda che « la legge prevede una pena fino a un anno di reclusione per chiunque uccida un animale e una pena che va dai tre ai dieci anni per chi avvelena sostanze destinate all’alimentazione».