Il caso

«Pierpaolo Cariddi liberato per errore». Il gip di Lecce: ho sbagliato persona

Massimiliano Scagliarini

L’ex sindaco di Otranto è tornato libero il 30 dicembre. Il giudice che lo ha scarcerato: non toccava a lui, non lo aveva nemmeno chiesto

OTRANTO - L’ex sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, deve rimanere ai domiciliari. Esattamente come avrebbe meritato anche per il suo predecessore, il fratello Pierpaolo, che il 30 dicembre è stato rimesso in libertà con il solo obbligo di firma. Lo ha deciso il gip di Lecce, Cinzia Vergine, con un provvedimento che dà atto di un infortunio giudiziario.

«Il provvedimento di sostituzione della misura adottato il 30 dicembre 2022 nei confronti di Cariddi Pierpaolo - scrive il giudice - è frutto di un mero errore materiale essendo stato redatto, per disattenzione, a tergo dell’istanza di Cariddi Pierpaolo (ma con motivazione inerente alla posizione di altro coindagato che, in pari data, aveva formulato istanza di revoca di misura». All’antivigilia di Capodanno, insomma, il gip avrebbe dovuto rimettere in libertà un’altra persona e non Pierpaolo Cariddi «che - scrive ancora il gip - aveva invocato, solo, la sostituzione del luogo di esecuzione della misura degli arresti domiciliari». E dunque la revoca della misura cautelare, che il gip ha scritto di suo pugno a tergo della richiesta avanzata dai legali di Pierpaolo Cariddi (Gianluca D’Oria e Alessandro Dello Russo) è stata adottata «senza aver acquisito, al proposito, neppure il relativo doveroso parere della Procura procedente»...

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