Il caso
Lecce, «Troppi ritardi e molte incognite sulla Fiera di Santa Lucia»
Parla uno dei più conosciuti ed apprezzati «pupari» che ogni anno espone le sue statuine: «Non si può allestire un evento in una manciata di giorni»
LECCE - «La Fiera di Santa Lucia senza ancora una sede non è l’unico problema, ma solo la punta di un iceberg che parte da un cattivo modo di gestire questo storico appuntamento».
C’è non poco rammarico nelle parole di Dario De Micheli, uno dei più conosciuti e apprezzati «pupari» che ogni anno espone le sue statuine nella «Fiera del presepe e dei pastori», meglio nota agli amanti nel folclore cittadino come «Fiera di Santa Lucia». L’amministrazione comunale sta valutando varie modalità organizzative. Ha pubblicato un bando rivolto agli artigiani che intendono partecipare, specificando che, in base al numero dei partecipanti, verrà scelta la sede espositiva più idonea, che sarà, in ogni caso, in un immobile di pregio in una zona centrale, in linea di massima nel consueto periodo dall’8 al 23 dicembre.
«Già lo scorso anno non ho esposto - dichiara De Micheli - come forma di protesta per gli stessi motivi: a pochi giorni dalla data di inaugurazione la sede della Fiera non è nota». Aggiunge quindi: «Non si può pensare di allestire un evento così importante per la tradizione leccese e salentina in una manciata di giorni. Teniamo conto che non ci sono solo espositori locali ma anche gente che viene da fuori provincia che ha bisogno di organizzarsi. È necessario inoltre pubblicizzare in maniera adeguata la fiera. Veniamo da anni in cui al castello nessuno sapeva che ci fosse la mostra, nessuna insegna fuori e la luminaria montata dopo dieci giorni dall’apertura. Non ha senso che un bando venga pubblicato all’ultimo momento dando un margine di tempo di appena otto giorni per partecipare. L’assessore Paolo Foresio (Attività produttive e artigianali, ndr) resta l’unico referente dal quale non si possono avere novità se non solo un laconico «ci stiamo lavorando». È grave per un assessorato al ramo gestire in questo modo un appuntamento così importante legato all’arte e alla storia di Lecce».
De Micheli è critico anche sui tempi di allestimento: «Un tempo la Fiera si inaugurava il 13 dicembre e si chiudeva il 24, oggi dura tre settimane. Può anche andar bene una durata così lunga, ma deve essere supportata da certezze: sede adeguata, tenuto conto che molti espositori sono anziani, soffrono i locali freddi e non possono stare molto tempo in piedi. Insomma, il mondo cambia ma la fiera rimane con i suoi soliti problemi. La sede va cercata nell’arco dell’anno, non a metà novembre. Inoltre, oltre a non sapere lo spazio dove esporre, non sono note neanche le date, che secondo quanto stabilisce il bando, sono subordinate alla partecipazione, la quota non si sa ma non sarà superiore a quella degli anni scorsi; qualora la fiera dovesse saltare il Comune è fuori da ogni responsabilità. Come dire, un parare le mani avanti». Aggiunge poi l’artista: «La Fiera andrebbe gestita da un comitato esterno e non direttamente dal Comune, un’organizzazione che potrebbe così dedicarsi costantemente a questo progetto, lavorandoci per un anno intero. Un tempo c’era l’associazione dei “pupari, sarebbe tempo di farla rivivere e affidarle l’organizzazione di questo evento legato al nostro Natale».