Nel Salento
Attentato incendiario contro vicesindaco di Salve: abitazione data alle fiamme
Giovanni Lecci è in carica dal 2018. Gli hanno prima messo a soqquadro la casa per poi appiccare le fiamme
Gli hanno prima messo a soqquadro la casa per poi appiccare le fiamme. E così, nella notte tra sabato e domenica, è stata completamente devastata l’abitazione del vicesindaco di Salve, Giovanni Lecci, 54 anni, di professione architetto e dal 2018 amministratore del piccolo centro nel Capo di Leuca.
Saranno i carabinieri, giunti subito sul posto e ora impegnati nelle indagini, ad accertare cosa possa aver scatenato la furia distruttiva dei malviventi, che si sono introdotti nell’abitazione temporaneamente disabitata. Il vicesindaco Lecci, che è pure delegato ai Lavori pubblici e all’Urbanistica dell’Amministrazione, guidata dal primo cittadino Francesco Villanova, si era infatti trasferito con la famiglia nella casa al mare. Le fiamme hanno avvolto in men che non si dica mobili e oggetti vari, danneggiando anche l’impianto elettrico. E nell’incendio è peraltro morto il gatto domestico della famiglia Lecci.
I vigili del fuoco hanno dovuto faticare un bel po’ prima di riuscire a domare le fiamme.
Si tratta di un attentato a sfondo politico, di una vendetta o di un’intimidazione da parte di qualcuno che non ha gradito qualche provvedimento del Comune? O di un atto vandalico fine a se stesso?
Di certo Lecci è stato già ascoltato dai militari dell’Arma e ha sporto regolare denuncia, seppur al momento contro ignoti.
Attraverso Facebook, il sindaco Villanova, a nome suo e dell’intera Amministrazione comunale ha espresso «solidarietà e vicinanza al vicesindaco, architetto Giovanni Lecci, e alla sua famiglia per il vile attentato incendiario che ha colpito la sua abitazione di Salve. Questo ignobile episodio, che offende l’intera comunità - scrive il primo cittadino - non scoraggerà e non intaccherà la passione e l’impegno con cui il vicesindaco svolge il suo dovere per il bene comune di tutti i cittadini di Salve».
[f.cas.]