storie

Dal Salento la battaglia di Maria contro la sclerosi multipla arriva su Rai 1

Redazione online

Maria De Giovanni, da poco Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, è stata ospite della trasmissione Da Noi... a Ruota Libera di Francesca Fialdini, anche per raccontare il progetto solidale Il Mare di Tutti

Maria De Giovanni, scrittrice salentina, appena insignita come Ufficiale al merito della Repubblica Italiana è stata ospite ieri alle 17.30 nella trasmissione TV di Rai 1 – Da Noi a Ruota Libera – condotta da Francesca Fialdini, un programma dedicato alle storie di successo, alle buone notizie e alle donne più autorevoli e apprezzate in vari settori. Maria, nonostante la sclerosi multipla da cui è affetta, come ha detto la conduttrice – è stata la valvola per tante persone per credere nel futuro - nonostante la malattia renda difficile andare avanti. Una domenica pomeriggio dedicata alla donna coraggio, a lei che con tenacia e determinazione è riuscita a realizzare - tramite la associazione Sunrise Onlus che presiede - il progetto che rende il mare accessibile a tutti, chiamato appunto "Il mare di tutti" – che permette alle persone con SM e patologie neurologiche di effettuare la fisioterapia a mare. “È unico in Italia - ha dichiarato – attrezzato per le persone con la sclerosi multipla e patologie
neurologiche, a San Foca, un posto bellissimo. Questa malattia porta a vergognarsi, le persone non vogliono farsi vedere. Di conseguenza c'è gente che non vede il mare da anni. E noi non solo li portiamo in spiaggia, ma oltre al bagno fanno la fisioterapia in acqua, distribuiamo le creme adatte, il cibo migliore per la loro dieta. Anche quest'anno offriremo questo servizio, nonostante il Coronavirus. Ci siamo già organizzati per la sanificazione del pulmino, il distanziamento. Siamo già pronti a partire".

Maria ha raccontato ai telespettatori di Rai 1 uno stralcio della sua vita, di come da una malattia sia riuscita a trarre la parte migliore. "Quando anni fa mi è stata diagnosticata la Sclerosi Multipla sono caduta in un pozzo di disperazione e ho vissuto quasi tre anni chiusa nella mia camera, mangiando a letto e senza mai guardarmi allo specchio, ripetendomi continuamente “Dio perché mi hai punita? Perché proprio a me?”. Poi un giorno, quando pensavo di aver perso definitivamente la mia battaglia, ho trovato il coraggio di guardarmi allo specchio e nello specchio ho visto riflessa l’immagine di una donna che non ero più io. Con pochi capelli, il volto grigio, 20 chili di meno. Il ritratto di un fantasma che dipendeva in tutto e per tutto dall’aiuto di due bambine di 10 anni costrette a lavarmi, a prepararmi da mangiare, a pulire casa. A quel punto ho detto basta. Mi sono detta “La guerra è persa perché so che non guarirò mai, ma la battaglia per continuare la mia vita in maniera
dignitosa se voglio la posso combattere”, perché è per vivere che ci vuole coraggio, non per lasciarsi andare. Dalla domanda “Perché proprio a me?” sono invece passata a pensare “Perché non a me? Che cosa ho di speciale per cui una malattia non avrebbe dovuto colpirmi?”. Mi sono iscritta alla Caritas, i cui membri mi hanno fatto capire che servivo ancora a qualcosa e a qualcuno. Per questo, subito dopo, mi sono iscritta anche alla Protezione Civile dando il mio contributo come coordinatrice degli aiuti indirizzati alla popolazione de L’Aquila colpita dal terremoto del 2009.

Mi sono iscritta all’università e ho scritto due libri. Il secondo, quello che parla della Maria di oggi, si chiama “La Rinascita”. Ed è per questo, proprio perché sono riuscita a rinascere, che ho capito che potevo essere d’esempio per tantissime persone ancora imprigionate in una bolla di disperazione. Per questo faccio tantissimi incontri con le persone, un po’ dappertutto: amministrazioni comunali, parrocchie, associazioni benefiche, scuole e addirittura tribunali. E quando arrivo alle presentazioni tutti si aspettano che dalla macchina esca una persona malata. Invece io arrivo truccata, col rossetto rosso, col sorriso. E poi in macchina porto un paio di scarpe rosse col tacco, le metto prima di scendere. Ci faccio pochi passi, ma quanto mi sento bella!". La conduttrice nel salutarla l'ha rimandata a un prossimo appuntamento direttamente in studio.

Privacy Policy Cookie Policy