Ambiente
Discarica Surbo, tavolo il 10 dicembre. Stea: «Verso soluzione rischi»
Così l'assessore regionale all’ambiente, Gianni Stea, in una nota diffusa dopo la seconda riunione della task force per affrontare i rischi ambientali alla discarica D’Aurio a ridosso di Surbo (Lecce)
LECCE - «Ho chiesto a Comune e Provincia di Lecce di confrontarsi sulla documentazione esistente e di convocare un Tavolo interistituzionale a Lecce entro il 10 dicembre al quale sarà presente anche la Regione Puglia». Così l'assessore regionale all’ambiente, Gianni Stea, in una nota diffusa dopo la seconda riunione della task force per affrontare i rischi ambientali alla discarica D’Aurio a ridosso di Surbo (Lecce). Alla riunione hanno partecipato anche rappresentanti del Ciclo rifiuti e bonifiche della Regione Puglia e di Arpa, Comune e Provincia di Lecce.
«Oggi - ha rilevato l’assessore - grazie anche al Comune di Lecce che si è immediatamente attivato, abbiamo acquisito ulteriori informazioni sulla proprietà, che è la stessa per entrambi i siti: una discarica abbandonata, coperta, profonda quaranta metri e una cava, mai censita né autorizzata, ad un chilometro di distanza dalla discarica, dove giacciono rifiuti di ogni genere anche pericolosi tra cui amianto. Ma c'è l'esigenza di procedere il più in fretta possibile perché dobbiamo dare risposte ai cittadini di Surbo che dai due siti in questione si sentono minacciati perché a ridosso del centro abitato. Oggi al tavolo avevamo anche la Provincia di Lecce che si è impegnata - ha continuato Stea - a fornire tutta la documentazione in suo possesso, utili per arrivare a capo del problema. Per questi ho chiesto a Comune e Provincia di Lecce di confrontarsi sulla documentazione esistente e di convocare un Tavolo interistituzionale a Lecce entro il 10 dicembre al quale sarà presente anche la Regione Puglia. Da quel tavolo decideremo gli atti con i quali procedere, ripeto, il più in fretta possibile». La documentazione a cui l’assessore si riferisce riguarda il periodo post gestione della discarica in capo alla Provincia che va dal momento in cui è stata chiusa, nel 2003, ai 10 anni successivi durante i quali normalmente il sito viene sottoposto ad adeguati interventi di ripristino ambientale da parte del gestore.