La Macchina del Tempo

Mondiali ‘90, Bari vara l’«astronave»

Annabella De Robertis

Nell’86 primo passo per costruire il San Nicola

«Per Bari lo stadio mondiale, si può», titola «La Gazzetta del Mezzogiorno» del 27 novembre 1986 in prima pagina. «Bari avrà i mondiali di calcio 1990 e il nuovo stadio se dimostrerà con i fatti di meritare entrambi. Ieri a Roma, al vertice dei sindaci delle dodici città scelte per ospitare le partite del torneo finale del 1990 con il ministro Capria, l’avvocato Franco De Lucia ha spiegato come la città intende affrontare e risolvere il problema prospettando una soluzione nel complesso originale». La città, dunque, si legge sulla «Gazzetta», è fermamente intenzionata a costruire uno stadio, ma al momento non esiste neanche una bozza di massima: fuori discussione è l’ipotesi di ristrutturare la vecchia Arena della Vittoria. L’area sulla quale sorgerà il nuovo stadio è in prossimità dello svincolo di Bitritto, a 4 km dalla città, vicino all’autostrada Bari-Taranto, una zona ben collegata, ma sulla cui viabilità c’è ancora molto da lavorare.

«In pratica il sindaco ha chiesto che il progetto e realizzazione del nuovo stadio siano affidati a un’azienda specializzata delle partecipazioni statali. Questo soprattutto per evitare un aggravio dei costi: si parla di una settantina di miliardi per un impianto da sessantamila posti l’ottantacinque per cento dei quali numerati. La proposta è piaciuta al ministro ed è piaciuta a Carraro, che del comitato organizzatore locale è il presidente, e a Luca di Montezemolo che è il direttore generale. Ma le idee, anche quelle migliori, hanno bisogno di supporti concreti per essere realizzate. Ed è quello che a Roma hanno detto al sindaco. Bari avrà tutti gli aiuti finanziari e tecnici ma prima dovrà tradurre in progetti le brillanti idee dei suoi amministratori. Ha tempo fino al 31 marzo». Aggiunge il cronista Biagio Fanelli: «La scommessa di Bari, in definitiva, la vince o la perde insieme al capoluogo l’intera Regione. Su questo a Roma non hanno avuto esitazioni. Lo avevano già chiarito: se Bari per un motivo qualsiasi dovesse essere esclusa, al suo posto non subentrerebbe né Lecce, né altra città di riserva».

Pochi giorni dopo, il consiglio comunale di Bari opterà definitivamente per la costruzione del nuovo stadio: nel febbraio 1987 l’architetto genovese Renzo Piano presenterà la sua idea di impianto da 50.000 posti a sedere, tutti coperti, disposti su due anelli concentrici a pianta ellittica. Intitolato a San Nicola a seguito di un referendum popolare de «La Gazzetta del Mezzogiorno», sarà il maggiore impianto sportivo della regione e il quarto stadio più grande d’Italia. Il 3 giugno 1990 l’astronave di Renzo Piano ospiterà la sua prima partita, un’amichevole fra Bari e Milan, vinta 2-0 dai biancorossi.

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