Il racconto
San Trifone: un rito antico che accende il cielo di Montrone, tra memoria e devozione
La festa del patrono di Adelfia raccontata negli scatti del fotografo Domingo Nardulli
ADELFIA - La magia della festa di San Trifone, patrono di Adelfia, raccontata negli scatti del fotografo Domingo Nardulli. Ecco qui il suo reportage.
C'è un fremito nell'aria, un vibrare sottile che si diffonde in tutto il paese di Montrone, frazione del comune di Adelfia, come un richiamo. È la festa di San Trifone, il patrono della città, il santo protettore dei contadini e dei raccolti, e la sua celebrazione è un evento che ogni anno attira migliaia di fedeli, curiosi e appassionati di tradizioni popolari da tutta la Puglia e dal sud Italia.
Questo appuntamento affonda le sue radici in secoli di storia e di fede, e ha conservato un fascino speciale grazie a elementi unici che rendono la festa un rito immancabile. Il suo nome risuona in ogni strada, tra il vociare dei residenti e pellegrini e il fragore dei fuochi. Ma questi non sono i fuochi che incendiano la notte: sono esplosioni di luce e colore che sorprendono il cielo in pieno giorno. Una peculiarità unica nel suo genere, capace di stupire e richiamare migliaia di persone da tutti i comuni limitrofi e non solo, tra antiche tradizioni ed emozioni che si rinnovano.
La luce autunnale dipinge il paesaggio di colori caldi, e il cielo terso di novembre fa da cornice perfetta ai preparativi della giornata. I pellegrini e i visitatori iniziano a radunarsi fin dal mattino, popolando le vie e cercando il posto ideale per assistere agli eventi che si succederanno. E così, dopo circa 20 anni mi trovo qui, con la mia macchina fotografica al collo e il cuore che ritorna bambino. I ricordi mi riportano a quegli anni lontani, a quelle giornate passate con mio nonno contadino, a percorrere le vie affollate del paese. La sua figura imponente accanto a me, i suoi racconti antichi, e lo sguardo vigile che si illuminava al passaggio della statua del Santo. Mio nonno aveva una sua fede, una di quelle incrollabili, fatta di gesti semplici e devozione autentica, e la sua voce mi sussurrava storie che parlavano di protezione e di speranza, di legami tra cielo e terra. San Trifone, mi spiegava, è il protettore dei campi, dei raccolti, degli uomini che vivono di ciò che la terra offre.
La sua festa rappresenta un momento di incontro per la comunità e per chi, da tutta la Puglia e oltre, decide di raggiungere Adelfia per vivere un rito che si perpetua da secoli. La statua del Santo, con lo sguardo fiero e la palma del martirio, viene portata in processione tra ali di folla commossa e grata. Eppure, ogni anno, è l’attesa dei fuochi pirotecnici a rendere unico questo momento. Esplodono di giorno, come fosse una sfida al cielo terso; un omaggio, non solo ai presenti, ma al Santo stesso. È lui il destinatario di questa danza di luci che abbraccia il cielo di Montrone. l folklore e la devozione si mescolano in un’atmosfera vibrante e solenne. I fuochi diurni, un vero e proprio spettacolo pirotecnico pensato per la luce del giorno, sono una delle caratteristiche che rendono questa festa così amata e partecipata. È un rituale che celebra la gratitudine verso San Trifone, capace di proteggere e accompagnare la comunità in un legame che, anno dopo anno, si rinnova con forza e passione.
E per chi torna ogni anno, per chi ha vissuto la festa da bambino o per chi la scopre per la prima volta, la celebrazione diventa un momento di condivisione e di appartenenza, un ponte tra passato e presente che illumina il cuore della Puglia. Oggi, come all’ora, rivedo me stesso bambino e riconosco quegli odori, quei suoni, quell’eccitazione vibrante nell’aria. È cambiato poco: la festa attira ancora gente da ogni dove, uomini e donne che attraversano chilometri per rivivere, anche solo per un giorno, quella sensazione di comunione, di un legame che va oltre il tempo. E i fuochi, sempre, a ricordarci che la fede, come la memoria, sa raggiungere altezze inaspettate. San Trifone è il patrono, è il cuore di Montrone, e ogni anno ci attira, con la sua forza immutata, a un appuntamento che è più di una semplice festa.
È un ritorno alle radici, un dialogo tra passato e presente, un ritrovo tra amici e sconosciuti, un momento che illumina il cielo di un comune e le sue memorie di chi, come me, porta ancora nel cuore la voce di un uomo che racconta storie di devozione e amore per la vita. La festa non è solo un evento o una festa patronale, è un momento di vita, un punto d’incontro tra generazioni. San Trifone rappresentava e rappresenta ancora oggi il simbolo di appartenenza, l’essere parte di un qualcosa che ci supera e ci unisce con semplicità.