giustizia

Dossieraggio sui ministri, chiesto arresto dell’ex procuratore di Bari Laudati. Ma il gip rigetta

L’inchiesta di Perugia: l’ex magistrato campano (ora in pensione) accusato di aver fatto accessi abusivi alle banche dati. L’accusa fa appello

ROMA - La procura di Perugia ha chiesto l'arresto dell'ex pm della Direzione nazionale antimafia Antonio Laudati e del tenente della Gdf Pasquale Striano nell'indagine sui dossieraggi confezionati attraverso accessi non autorizzati alla banca dati della Dia, ma il gip ha rigettato l'istanza.

La notizia, anticipata da 'La Verità', è stata confermata all'ANSA. Alla luce della decisione del gip, la procura ha fatto ricorso al Riesame a metà luglio e l'udienza è stata fissata per il 23 settembre. Nel rigettare la richiesta, il gip avrebbe confermato i gravi indizi di colpevolezza ma non le altre esigenze cautelari. Le indagini non sono concluse e ci sono accertamenti in corso.

Laudati, in pensione da alcuni mesi, è stato in precedenza procuratore di Bari dove ha gestito le indagini sulle escort nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi e sulla cosiddetta Sanitopoli pugliese. In quel contesto venne rinviato a giudizio (e poi assolto) dalla Procura di Lecce con l’accusa di non aver gestito correttamente le indagini.

L’inchiesta è partita da un esposto del ministro della Difesa, Guido Crosetto, dopo che un articolo del quotidiano Domani rivelò i suoi compensi ricevuti da Leonardo per attività di consulenza.
Dopo gli accertamenti venne ricostruita l’esistenza di una Segnalazione per operazione sospetta relativa a Crosetto che fu messa in correlazione i con l’attività svolta dal finanziere Striano. Da qui il trasferimento dell’indagine a Perugia perché inizialmente era stato ipotizzato che Laudati - chiamato in causa dal finanziere - fosse parte offesa.

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