Il caso

Rummo, 'boicottaggio' dopo la visita di Salvini. E sul web scatta la solidarietà bipartisan: 'Lasciate in pace la pasta'

Redazione online

Cosimo Rummo: 'Le persone continueranno a comprarci'. Bonomi: 'Per le imprese un onore ospitare ministri', Fiorello: 'L'azienda è fatta di gente che lavora'. Solidarietà di Mastella

«Ricordo con grande emozione il sostegno e l’affetto di migliaia di italiani, da Nord a Sud, che in quelle drammatiche ore, mentre spalavano il fango nei capannoni, sui social ci testimoniavano il loro affetto invitando tutti a 'salvare Pasta Rummò».

Due anni fa Cosimo Rummo, patron dell’omonimo pastificio a Benevento, rendeva omaggio alla marea di sostegni arrivata dopo i gravissimi danni provocati dall’alluvione che aveva devastato il Sannio, in occasione delle cerimonie organizzate sei anni dopo l’evento del 2015. Oggi lo stesso imprenditore si trova a commentare con sconcerto l’iniziativa di chi sui social ha addirittura proposto il boicottaggio della pasta prodotta nel Beneventano dopo che nella fabbrica si è recato in visita il vice premier Salvini.

«Sono senza parole. Il ministro delle Infrastrutture viene a fare investimenti a Benevento, chiede di venire a visitare lo stabilimento, dovevo chiudergli la porta in faccia?». Rummo ricorda che anche altri politici in passato hanno visitato lo stabilimento come Gentiloni, quando era premier, o Orlando, da ministro. Insomma, riconoscimenti bipartisan per la qualità della produzione. «Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia. Le aziende hanno un valore sociale. Io lavoro con tutto il mondo». Si dice «dispiaciuto e meravigliato per il livello di democrazia e educazione che c'è in Italia». Siamo, gli viene spontaneo dire, «in un mondo alla rovescia» ma comunque non è preoccupato per gli effetti della campagna. Il boicottaggio, è sicuro, non ci sarà: «le persone sane capiscono benissimo e continuano a comprare la nostra pasta».

L’altro protagonista della vicenda, Matteo Salvini, commenta oggi con una battuta: «Bisogna stare attenti a che pasta si mangia perché anche quello è tema di contesa politica, io sono a dieta fortunatamente». Solidale con il pastificio il presidente di Confindustria Carlo Bonomi: «Per noi imprenditori è sempre un onore poter ospitare un rappresentante delle istituzioni e membri del Governo della Repubblica nelle nostre imprese». Numerose le attestazioni di vicinanza a Rummo dal mondo politico e imprenditoriale, a cominciare da esponenti dem come Andrea Orlando e l’europarlamentare Pina Picierno.

«Pur non avendo contiguità politica con il vicepremier Matteo Salvini - dice il sindaco di Benevento Clemente Mastella - trovo profondamente ingiusta la campagna social che si è scatenata dopo la sua visita al pastificio Rummo». La forzista Licia Ronzulli lancia l'hashtag #sosteniamopastarummo, Pino Bicchielli di Noi Moderati invita a riflettere sulle «ondate d’odio via social».
A infondere una pillola di saggezza pensa Fiorello nel suo seguitissimo show su Rai 2. «"Ricordo a tutti coloro che dicono 'boicottiamo' che dietro questo invito c'è sempre un’azienda fatta di gente che lavora». Anche sul web si moltiplicano le risposte solidali: «Io Salvini non lo voterei mai, ma lasciate in pace pasta Rummo. Se un ministro della Repubblica vuole visitare un’azienda ha tutto il diritto di farlo e questa ha il dovere di riceverlo», è uno dei tanti post che replicano alle critiche.

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