Libri

«Il destino dell'ortica», le donne di Flavia Cercato in lotta contro il destino

Bianca Chiriatti

La storia della famiglia Mori nella Roma del fascismo, tra esoterismo, amore e avventure

Roma, quartiere Coppedè. C’è un posto magico e granitico, il Villino delle Fate, dove la famiglia Mori vive da decenni, animata dalle sue donne controcorrente, misteriose e tenaci, che attraversano quattro generazioni passando per il bombardamento di Roma del ’43. In questo panorama si sviluppa «Il destino dell’ortica», romanzo di Flavia Cercato, conduttrice tv e radio, uscito per Rizzoli. Un volume che racconta le storie di Elisabetta, Marianna, Ginevra e Emma, ognuna figlia di un’epoca diversa, tutte accomunate da un senso di rinascita dopo la rovina, proprio come fa l’ortica, che mai si arrende definitivamente.

Un libro che ben raccoglie il ruolo delle donne che lottano contro il destino, contro amori sbagliati, uomini traditori e inaffidabili, padri, mariti e fratelli maggiori che cercano di ostacolarle. La narrazione, scorrevole e che facilmente districa gli intrecci dei tanti personaggi, si apre con Elisabetta, sposa dell’infedele ma innamorato Vittorio Mori, che entra a far parte di questa benestante famiglia, titolare di una fabbrica all’epoca del fascismo. Dopo cinque figli maschi diventa mamma della piccola Marianna, fin da bambina con una spiccata propensione all’esoterismo e alla magia. Marianna, seconda delle quattro donne Mori, si innamora perdutamente di un pittore, che la contraccambia ma che durante la guerra scompare in circostanze misteriose. A quel punto si risposa e la bussola della storia si sposta sulla nipote Ginevra, figlia del fratello più grande di Marianna, Ranieri.

Anche Ginevra mostra un temperamento ribelle e passionale: il padre ginecologo vorrebbe per lei una strada nella Medicina, ma si butta a capofitto nello studio delle Lettere, con un pizzico di incoscienza, anche per sfuggire alle opprimenti attenzioni della madre, fin troppo apprensiva. Bellissima e inconsapevole del suo fascino, fuggirà poi a Torino e tornerà con una figlia, Emma, ultima protagonista del romanzo, ma l’identità del padre è ignota. Inquieta e avventurosa, anche la sua storia è narrata con un pizzico di follia, alla ricerca della felicità che non riuscirà a trovare in un matrimonio con un giovane che conosce da sempre.

Una lettura piacevole e ben curata, che attraversa tanti temi tra amore, sessualità, rivendicazione del ruolo della donna, resistenza davanti alle difficoltà della vita, libertà, inquietudine, rispetto. Un ritmo della storia incalzante ma che allo stesso tempo scava negli animi delle protagoniste (con meno profondità per quanto riguarda i personaggi maschili, ma è una netta scelta dell’autrice farli rimanere sullo sfondo). Una trama in cui tanti riescono a identificarsi, con personalità spesse, ben tracciate anche nei loro vizi, e con la presenza di graditi colpi di scena. Scrittura leggera per tutte le età, un libro sicuramente da custodire e gustare.

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