Il quadro politico

Terzo Polo made in Puglia: «Il nostro 5%? È solo l’inizio»

Alessandra Colucci

«Il nostro 5% - continuano i coordinatori regionali - è una base di partenza significativa per consolidare il processo federativo tra Italia Viva e Azione»

BARI - La parentesi elettorale, il Terzo polo – l’alleanza nata dall’intesa tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi – pensa al futuro. E, in Puglia, lo fa con slancio rinnovato, come spiegano, in una nota, i coordinatori regionali di Iv Ada Fiore e Lorenzo Frattarolo che pongono il nuovo soggetto come alternativo «alle politiche populiste del governatore Emiliano». «Il nostro 5% - continuano i coordinatori regionali - è una base di partenza significativa per consolidare il processo federativo tra Italia Viva e Azione. La costituzione dei gruppi parlamentari unici, con i capigruppo Richetti e Paita a dimostrarlo – continuano - ci pone come forza alternativa ai due schieramenti di destra e di sinistra. Su questo punto è importante precisare che chi, come noi, rivendica con forza la propria cultura e formazione politica, non può ragionevolmente essere supporto di un modello amministrativo che riflette la natura demagogica dei suoi rappresentanti, in alleanza con il Pd di Boccia che, in una sorta di Sindrome di Stoccolma, insegue tuttora le sirene del populismo del M5S dopo esserne stato travolto». La linea, come sottolinea Frattarolo, è tutta incentrata sul futuro, dunque. «In vista delle prossime Amministrative – spiega – in maniera organica e programmata, come Terzo polo, sicuramente ci raccorderemo per una strategia comune e alternativa ai due poli, sia al polo del centrodestra sia al polo che in Michele Emiliano e Francesco Boccia ha in Puglia i maggiori referenti. A cascata, con la formazione dei gruppi parlamentari comuni – continua Frattarolo – inizierà un percorso federativo che a vari livelli ovvero regionale, provinciale, cittadino vedrà l’inizio di un percorso di dialogo e organizzazione dei prossimi appuntamenti elettorali». Pare di capire, dunque, che le politiche siano state un prologo per un progetto futuro più capillare. «Ci siamo trovati catapultati – aggiunge ancora il coordinatore – in una campagna elettorale abbastanza improvvisa, repentina, estiva e quindi c’è stato molto istinto e poco ragionamento, è stata una cosa fatta in corsa e comunque ha portato ottimi risultati con quasi centomila elettori in Puglia con il 5% e due milioni di elettori in Italia con l’8% per una forza che si è presentata per la prima volta è un’ottima base di partenza». Una forza moderata, centrista che Frattarolo ritiene non faccia «un’opposizione ideologica al Pd, ma reale a un certo tipo di Pd, perché il Pd che va a ruota del populismo di Conte e dei 5S è un Pd che non ci piace». Viceversa, sempre per Frattarolo «la figura di Antonio Decaro è una figura che da sempre io personalmente stimo ed è una figura che è simbolo di buona amministrazione e quindi è chiaro che con figure come quella di Antonio Decaro non ci sarebbero problemi a discutere e a dialogare. Il punto è capire se in tutte le realtà è così oppure se si tratta sempre di accordi al ribasso e di situazioni per le quali si costruiscono situazioni estemporanee e non si crea un taglio netto con il passato perché – aggiunge – lo stiamo vedendo, c’è il progetto del presidente Emiliano è quello di fondere fondamentalmente l’elettorato del Pd e del M5S in una forza più spostata a sinistra, più radicale, demagogica e populista. Su quella linea – puntualizza – noi non ci troveremo mai».

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