Il caso
L’Adisu resta senza direttore: Emiliano manda il commissario
Nuzzo, indagato a Bari per i concorsi truccati, si era dimesso dopo la perquisizione: la Procura cerca prove nel telefonino sequestrato. Almeno due mesi per la nomina, nel frattempo l’agenzia per il diritto allo studio sarà guidata da un dirigente interno
BARI - Da giovedì l’Adisu, l’agenzia della Regione per il diritto allo studio, è rimasta ufficialmente senza direttore generale. È l’effetto delle dimissioni presentate a fine luglio da Gavino Nuzzo, campano, 56 anni, finito al centro di una inchiesta della Procura di Bari su presunte irregolarità in alcuni concorsi: il presidente Michele Emiliano ha infatti ritenuto di dover chiedere al manager un passo indietro, e adesso sembrerebbe intenzionato a nominare un commissario.
La giunta regionale, prendendo atto delle dimissioni di Nuzzo (il preavviso è scaduto il 1° settembre) ha fissato i requisiti per la nomina del nuovo direttore generale basandosi sulla legge in vigore. I candidati dovranno avere cinque anni di esperienza come dirigenti, anche nel privato, e «costituisce titolo di valutazione la provata esperienza di dirigente nel settore del diritto allo studio». Ma in attesa della pubblicazione del bando e della predisposizione dell’elenco degli idonei (la scelta finale spetta a Emiliano «con decreto motivato»), la Regione procederà, già nella giunta di domani, alla designazione di un dirigente interno che svolgerà ad interim le funzioni di direttore per due-tre mesi...