54esima edizione
Vinitaly di rinascita per la Puglia: in crescita esportazioni e addetti
Centodieci le imprese presenti al salone di Verona. L'assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia: siamo al quarto posto in Italia per impatto economico
Riposti i calici dopo quattro giorni di fiera, la Puglia lascia Verona e mette in valigia un’edizione del Vinitaly al gusto della ripartenza e del ritorno alla normalità.
Un bilancio positivo se si considerano i numeri in crescita del comparto produttivo regionale nonostante l’aumento dei costi, il rincaro dei trasporti e la difficoltà di reperire le materie prime a pesare sulle spalle dei viticoltori.
Le 110 imprese vitivinicole presenti al 54esimo Salone internazionale con oltre diecimila etichette disponibili hanno accolto migliaia di visitatori fra gli stand e negli spazi del padiglione numero 11.
«Abbiamo un’offerta enologica come poche regioni in Italia. Secondo il Rapporto ISMEA-Qualitativa 2021 siamo al quarto posto per impatto economico con 594 milioni di euro di valore alla produzione 2020 e un aumento percentuale del +27,6% rispetto al 2019» ha commentato l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, che ha evidenziato la straordinarietà del segmento export e l’aumento degli addetti della filiera: «Il canale Ho.Re.Ca non è stato condizionato dall’emergenza pandemica – ha spiegato l’esponente della Giunta Emiliano– con 208 milioni di euro di export totale nel 2021, ovvero 2 milioni e 600 mila euro in più rispetto all’anno precedente. Sono soddisfatto per la visibilità che le nostre imprese hanno ottenuto e tra le migliori performance registrate ci sono quelle verso gli Stati Uniti, la Corea del Sud e la Cina».
Un Vinitaly di rinascita anche secondo il presidente Movimento Turismo del Vino Puglia Massimiliano Apollonio, secondo cui «la nostra regione si è resa protagonista con i suoi oltre cento vitigni autoctoni e un ruolo fondamentale da rivestire nel futuro dell’enoturismo nazionale; Cantine Aperte è il primo appuntamento da segnare in agenda per fine maggio» ha detto. «Ritrovarsi dopo un buco di due anni è stato motivo di gioia per tutti ma anche di riflessione sulle relazioni da recuperare con la stampa specializzata e i nuovi media» sostiene il senatore Dario Stefàno, per il quale «enoturismo e oleoturismo sono gli asset su cui investire con competenza, a patto che si proceda con innovative formule di promozione».
Le attività organizzate con lo slogan “Puglia Wine World” sono state tante: «Negli otto interventi del nostro progetto “DiVin Puglia 2022” abbiamo passato in rassegna i territori di produzione vitivinicola degustando oltre 400 etichette con più di mille e 600 bottiglie stappate» ha raccontato Giuseppe Cupertino, presidente di Fondazione Italiana Sommelier Puglia, che ha contato «circa 3mila partecipanti ai nostri eventi fra enoteca regionale, sala incontri e sala degustazione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali».
L’Associazione Italiana Sommelier ha offerto al pubblico wine tasting, anche in lingua inglese, e focus tematici su varietà come il Negroamaro, il Primitivo di Manduria e il Nero di Troia.
La sezione food del padiglione 11, invece, è stata coordinata dall’associazione Puglia Expò in collaborazione con la delegazione pugliese delle Donne del Vino e i sommelier dell’Ais: «Sedici show cooking guidati dallo chef Andrea di Maggio di Tenuta Chianchito hanno valorizzato i prodotti rappresentativi della nostra regione, dai Monti Dauni al Salento, passando dal Gargano alla Murgia barese e la Valle d’Itria», ha ricordato il presidente di Puglia Expò Michele Bruno. Da menzionare anche le iniziative culturali, fra le quali il percorso emozionale in edizione inglese di “Puglia, viaggio nel colore” firmato da Enrica Simonetti e il flashmob in rosa di Coldiretti contro la guerra.