«Il libro possibile»
«Io figlio di Emiliano? Fratello, dai»: è Decaro-show in piazza a Polignano
E sulla candidatura alla Regione, valuterà. L'ex sindaco di Bari ha presentato il suo saggio «Vicino. Fare politica assieme alle persone»
Disumano? «Non ci credo che Emiliano abbia usato questo termine nei miei confronti».
Il presidente della commissione Ambiente del Parlamento Europeo Antonio Decaro ieri sera ha presentato il suo saggio «Vicino. Fare politica assieme alle persone» (Solferino, pp. 192, 17 euro). Una raccolta di storie, riflessioni e aneddoti che parte da un’idea semplice: la politica è contatto, ascolto, presenza. «Non ho mai fatto politica da talk show - scrive Decaro - ma per strada, tra la gente, prendendomi anche le contestazioni». Un racconto che si nutre di esperienze concrete, come quella di un piccolo giardino urbano costruito con fondi europei, dove due donne, pur vivendo nello stesso palazzo da 15 anni, si sono conosciute solo grazie a un’altalena.
Inevitabili, però, i riferimenti all’attualità politica e le domande sulle prossime elezioni regionali. «Io figlio di Emiliano? La figura del figlio di Emiliano è un po’ inflazionata in questo momento ma fratello minore si, dai». Il caso Puglia agita d’altronde sta agitando il centrosinistra nazionale con Decaro favoritissimo, ma senza che il cerchio sia chiuso, anche perché non gradisce i progetti del governatore uscente Michele Emiliano e dell'ex governatore Nichi Vendola, che hanno intenzione di candidarsi al consiglio regionale. Sul punto si limita a dire che non ha deciso perché «non ci sono decisioni da prendere, quando sarà il momento valuterà e farà le sue valutazioni. Il 16 luglio sarà passato un anno dalla mia elezione al Parlamento europeo, mi sto impegnando a fondo, ascolterò i cittadini, tenendo conto dei 500mila elettori che mi hanno votato».
Sollecitato da Selvaggia Lucarelli, Decaro ha parlato di trasporti, sollecitando più attenzione al trasporto pubblico al Sud, facendo anche paragoni con il Nord. «Ma perché c’è un treno ogni 15 minuti tra Firenze e Roma e invece tra Roma e Bari ci sono treni ogni 3-4 ore!».
Nel testo ci sono diversi aneddoti. «In realtà ho cominciato a scriverlo più di un anno fa per provare a mettere un po’ d’ordine nei ricordi e nelle emozioni di questi anni in cui ho cominciato a fare politica. Ma soprattutto volevo spiegare che la politica non è un mestiere astratto, ma un mestiere in cui ti sporchi le mani e le scarpe, come mi è capitato spesso, stando in mezzo alla gente».
Il tema delle elezioni ripiomba quando ricorda la vigilia delle comunali del 2014 quando accettò di candidarsi a sindaco dopo che fu inseguito dalla madre a Torre a Mare per convincerlo.
Rispetto al ruolo dell’Europa, Decaro si è intrattenuto sul tema dazi. Non so se ci saranno delle contromisure ai dazi, un'idea può essere quella di tassare le big tech che non sono mai state tassate in Europa». Per Decaro l’alternativa «per noi è aprire nuovi mercati. Il Mercosur sarà la prima prova - aggiunge - creare relazioni con Paesi come l'Argentina, il Brasile, poter commercializzare con loro, creare regole condivise sarà un primo esempio di apertura a nuovi mercati. Oggi si aprono questi mercati poi ci sarà la Cina, l'India, i Paesi in via di sviluppo, non dobbiamo restare fermi rispetto alle azioni da parte degli Stati Uniti».