LA PARTITA

Bari, è arrivato il primo schiaffo La Cittanovese fa il colpo grosso

redazione online

Una sconfitta non è la fine del mondo. Guai però a far finta di niente

Eccolo, il primo schiaffo. Il Bari che perde è una notizia da... prima pagina. Destinata a far discutere, quasi a squartare l’oasi di piacere che un primato prepotente aveva creato in città. Una sconfitta non è la fine del mondo. Specie se è la prima e arriva a gennaio, col girone di andata già in archivio. Però guai a far finta di nulla. Sottovalutare il responso del campo è l’errore più grave che si possa commettere. Dalle cadute si impara. Con gli affanni e le difficoltà ci si fortifica. Fa un certo effetto scriverlo, ma la vittoria della Cittanovese ci sta tutta. Ha corso di più, la squadra calabrese. Giocato di più. E, soprattutto, ha commesso meno errori. Perché se è vero che da un lato il Bari paga una prestazione abbastanza scialba, dall’altro non si può negare come questa sia una sconfitta figlia anche e soprattutto di errori singoli. Gli errori sotto porta (Floriano due volte e Langella), l’incertezza di Marfella sulla punizione che firma il ribaltone, le dormite di una difesa che ha subìto due reti da film dell’horror. Anche tante ingenuità, piccole gestioni lette con poca ispirazione. Come il fallo di Cacioli da cui scaturisce il 2-1. Insomma, tutto tranne che roba che può far parte del bagaglio di una corazzata come il Bari. Eppure era cominciata benissimo. Appena tredici minuti per il racconto del vantaggio barese, nato da un’azione abbastanza convulsa e conclusa con tempismo da Langella, agevolato dalla deviazione di un difensore calabrese sistemato proprio davanti al portiere. Poteva e doveva essere l’episodio in grado di consegnare al Bari il pieno controllo della gara. E invece, con il passare dei minuti, succede che la Cittanovese trovi il campo e le energie per organizzare le basi di quella che resterà un’impresa da consegnare alla storia. Certo, gli errori si diceva. Il Bari sbaglia per ben due volte il gol del possibile ko: prima un colpo di testa debole di Floriano, poi lo stesso attaccante (splendido l’assist di Neglia) si fa respingere il sinistro da un prontissimo Cassalia. E non è finita, in quanto a «regali». Nel secondo minuto di recupero succede che Napolitano, un tipino niente male, vesta i panni del miglior Messi e riesca a percorrere quasi tutta la metà campo barese saltando avversari come birilli. Langella prima, Nannini poi. Sarebbe bastato un bel calcione, insomma un po’ di sano mestiere. Nulla. Cross bello ed efficace, difesa ferma e Abayan infila di testa all’incrocio con Cacioli mal posizionato e Marfella immobile. Roba da matti. Che non sia la giornata giusta lo si capisce al minuto 13 della ripresa quando Floriano, protagonista di uno splendido slalom, consegna a Langella un pallone d’oro nel cuore dell’area di rigore. Il rimbalzo non aiuta il centrocampista che si fa stoppare il tiro. Cornacchini scegliedi cambiare sistema di gioco: fuori uno spento Hamlili e dentro Simeri, ora si gioca con due mediani e quattro uomini offensivi. La svolta, però, non c’è. Meglio, non è quella auspicata visto che è la Cittanovese a passare clamorosamente in vantaggio. Cacioli commette un fallo duro e inutile sulla trequarti, la successiva punizione esalta le doti balistiche di Crucitti, con la complicità di un Marfella poco reattivo. Un ceffone in pieno viso che lascia subito il segno. Il Bari barcolla e nel giro di due minuti riesce nell’impresa di far segnare ancora la Cittanovese. Altra dormita generale, Napolitano gioca ancora a fare il Messi e per Cataldi è tutto facile dopo la respinta di Marfella. I biancorossi sono spalle al muro, non c’è nemmeno l’assedio finale. Il gol di Nannini, dopo una bella giocata di Simeri, è solo un piccolo raggio di sole. Non c’è più tempo per riscrivere la storia di una partita da cancellare in fretta e furia. E nemmeno le energie. Di qualità, nemmeno l’ombra. Domenica nera, orizzonte ancora roseo. Ora su la testa, ragazzi. È il momento di dimostrare che questo è un gruppo di uomini veri.

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