L'analisi
La penna termometro delle piazze
Dopo L’invasione degli Ultracorpi (il cult del 1956 diretto da Don Siegel), c’è quella dei politici nelle rassegne culturali
È il cartellone del festival “Il libro possibile” di Polignano e a mare e Vieste, ma subito assomiglia alla lettura di una formazione di calcio: Michele Emiliano, Enrico Borghi, Italo Bocchino, Mario Turco, Antonio Decaro (con Selvaggia Lucarelli), Enzo Amendola… Dopo L’invasione degli Ultracorpi (il cult del 1956 diretto da Don Siegel), c’è quella dei politici nelle rassegne culturali.
Nessun allarme, è una evoluzione ormai consolidata connessa al ritiro dei partiti dagli spazi pubblici: troppo complicato promuovere un festa dell’Unità o del Secolo d’Italia in ogni Comune, e così la politica rientra dal retro degli eventi culturali cittadini. La connessione con il popolo non passa più dai palchi con sotto le salamelle arrostite, ma dal raffinato salotto letterario curato dalla direttrice del “Libro”, Rosella Santoro.
Per questa occupazione dei cartelloni dei festival i politici si attrezzano alla meglio e ricorrono ad editor di prima fascia o a ghost writer creativi, in grado di trasformare intuizioni, suggestioni o semplici pensieri in vere folgorazioni per tentare (se la via delle elezioni dovesse andar male) il salvacondotto dei premi letterari (lo Strega no, ma un targa di un microcomune a rischio spopolamento la si può sempre conquistare…).
Nella città di Domenico Modugno vedremo uno spaccato di questa evoluzione del politico in scrittore: il governatore Michele Emiliano, già magistrato in aspettativa, diventa un romanziere da noir con L’alba di San Nicola (Solferino), Antonio Decaro, nella vita ingegnere ed europarlamentare, è alla sua prima prova da saggista con Vicino (Solferino), Italo Bocchino, già parlamentare ora direttore editoriale del Secolo d’Italia, propone il breviario Perché l’Italia è di destra (Solferino), l’ex ministro Enzo Amendola (eletto in Basilicata), la spy story L’imam deve morire, con un viaggio nel mondo sciita libanese, il renziano Enrico Borghi Sotto attacco (Rubbettino), sugli scenari possibili dei cyber attacchi, il grillino Mario Turco ha un titolo gps, La strada giusta (Piemme), per una economia al servizio dei cittadini…
La nostra sintesi evidenzia come i politici colgano l’occasione della ribalta festivaliera estiva - la presentazione, il firma copie, l’ape-letterario, la cena post evento - per da un lato presentare in uno spazio post-ideologico le proprie ricerche o passioni, dall’altro per sondare gli umori dei cittadini comuni di fronte ai propri rappresentanti. E così le piazze delle rassegne sono per un po’ di tempo espropriate dalla missione principale, ovvero far appassionare ai libri e alle idee e alla letteratura, per diventare termometro della popolarità dei politici, che per un fischio o un applauso in più potrebbero anche rovinarsi la serata o la prossima prospettiva elettorale.
Un consiglio ai lettori: i politici scrittori vanno accolti con clemenza, ascoltati con attenzione, e mai incalzati con domande troppo puntigliose sui loro preziosi manoscritti. Potrebbero apparire disorientati, o inaspettatamente smemorati. Se siete arrivati qui in fondo nella lettura, potreste anche aver capito il perché…