Arte
Quando le opere d’arte prendono forma di libro
A furia di cancellature, nell’amoroso editing del tempo vissuto scrivendo, l’autobiografia di Emilio Isgrò è un’opera d’arte in forma di libro
A furia di cancellature, nell’amoroso editing del tempo vissuto scrivendo, l’autobiografia di Emilio Isgrò è un’opera d’arte in forma di libro. A sessant’anni da quella prima cancellatura che fu la soglia spartiacque tra due fasi esistenziali, si lascia leggere questa genesi del segno di un artista e intellettuale tra i più stimati a livello internazionale. Nel libro edito da Solferino (2014), seguiamo questa favola peculiarmente umana, a partire dalla provincia di Messina sino alla Milano del boom economico e dei primi passi da poeta e aspirante giornalista. Poi, l’esperienza veneziana e la rivoluzione fatale attraverso le arti visive, l’inizio della carriera da «cancellatore seriale» attento alla politica e ai grandi della storia (Eschilo, Leopardi, Wittgenstein, Sartre), che attraverso i suoi fraintendimenti dichiarati dicono. Cosa? Quel che Isgrò esorcizza col metodo paradossale che lo ha reso un’autorità artistica. Cancellare per ricordare e per continuare a scrivere, ecco quella punta di diavolo, di genio, che divampa in queste pagine da regalare: Io non cancello. La mia vita fraintesa.
Tra i libri d’arte freschi di pubblicazione, fa la sua parte anche In Messico con Frida Kahlo di Paola Zoppi, che propone una nuova interpretazione dell’artista messicana legata alla Casa Azul e ai rapporti con Diego Rivera, traportando il lettore ben oltre l’immagine iconica. Pubblicato da Giulio Perrone Editore, questo libro è una cartografia del corpo segnato dalle fratture che diventarono le muse di una ricerca pittorica ed esistenziale capace di ispirare e sollecitare domande ancora oggi.
Per gli amanti del teatro, invece, è stato da poco pubblicato il catalogo Il teatro aureo. I disegni di Luciano Baldessari per il “Giuliano” di Riccardo Zandonai, a cura di Anna Chiara Cimoli. Operazione editoriale generosa, che non si limita a raccontare la collaborazione tra Baldessari e Zandonai, ma esplora le tensioni artistiche che hanno influenzato la realizzazione dell’opera Giuliano, con particolare attenzione alle dinamiche legate al lavoro di Baldessari: la sua attenzione al cromatismo e al teatro come avventura umana. Nel volume, inoltre, l’opera si lascia leggere attraverso i carteggi personali tra Zandonai e Baldessari ed i materiali di Casa Ricordi, fino alle testimonianze sui passaggi che portarono all’allestimento finale, con una generosa sezione dedicata a disegni provenienti anche dagli archivi del Museo Teatrale alla Scala.
I bozzetti di Baldessari, le influenze del Bauhaus, le suggestioni del teatro espressionista e una ricerca stilistica che richiama il Medioevo fiabesco, uno sguardo allo stile di Pisanello e Gentile da Fabriano accendono i riflettori sul panorama della scenografia italiana e della storia del teatro musicale in un percorso da sfogliare. Ecco tre libri dedicati a chi ama la poesia, l’arte e il teatro.