Sanità

Protesi, un listino unico «Basta con gli sprechi»

Conclusa la prima gara in Puglia: vale 150 milioni di euro l'anno

BARI - Dai tempi di Gianpaolo Tarantini, quando le protesi della sua Tecno Hospital sbancavano gli ospedali pugliesi a suon di favori e mazzette, alla centralizzazione degli acquisti che dovrebbe consentire ogni anno un risparmio tra il 10 e il 30%. Parliamo di 150 milioni di euro l’anno per i prossimi quattro anni. È il valore dell’accordo quadro che le Asl pugliesi hanno stipulato per la fornitura delle protesi ortopediche e dei dispositivi per la traumatologia, il primo del suo genere, avviato (silenziosamente) dal 1° gennaio.

Il procedimento è stato gestito dalla Asl Taranto, che ha operato su delega di tutte le altre aziende sanitarie e ospedaliere (escluse, per una piccola parte, Policlinico e Asl di Bari), e risale addirittura al 2015: oltre due anni per superare una serie di intoppi burocratici e gli immancabili ricorsi al Tar, tutti respinti. «L’accordo quadro - dice il direttore generale della Asl Taranto, Stefano Rossi - ha un ruolo dinamico. Non c’è una cristallizzazione del vincitore. Noi indichiamo il migliore dispositivo secondo una serie di criteri nel rapporto prezzo e qualità, ma il medico che vuole utilizzare un altro dispositivo può farlo: deve spiegare il perché. Ma intanto abbiamo offerto il meglio al meno». In questo modo, appunto, la Regione dovrebbe risparmiare: «Parliamo - secondo Rossi - di cifre considerevoli - perché le gare per la protesica erano tutte vecchie e scadute da lungo tempo», quindi con prezzi non aggiornati e presumibilmente molto più alti di quelli attuali.

Nell’accordo quadro sono stati inseriti nei diretti lotti 32mila dispositivi medici da parte di 28 ditte che hanno presentato circa 800 offerte. Una novità talmente importante che l’Aploto (l’Associazione appulo-lucana degli ortopedici traumatologi) ha pubblicato sul proprio sito un video per spiegare ai medici, preoccupati delle modalità di scelta, come funzionerà. I contratti con i fornitori (che di norma lasciano una certa quantità di materiale in deposito presso i vari ospedali, e che sono obbligate a garantire la presenza degli «specialist» di sala operatoria) sono tutti già stati firmati alla fine del 2017. La regola per la scelta della protesi è quella prevista dal bando: il medico deve ordinare, tra quelli presenti negli elenchi, il dispositivo più «attinente alla casistica clinica di prassi corrente», motivando la scelta una sola volta. Se invece non esiste una casistica clinica, il medico deve utilizzare la protesi venduta dal primo in graduatoria (dunque la più economica). Ma ci sono anche le criticità. In fase di predisposizione della gara le varie Asl hanno predisposto le rispettive previsioni di fabbisogno, e - secondo i medici - c’è il rischio che in alcuni casi queste previsioni siano state sottodimensionate o addirittura azzerate: questo potrebbe portare a una serie di acquisti extra nell’ambito del «quinto d’obbligo» (il 20% di quantità in più).

Proprio martedì, del resto, la giunta regionale è tornata ad occuparsi del problema delle forniture delle aziende sanitarie. Lo scorso anno il ricorso alla centrale acquisti di Innovapuglia è stato deludente dal punto di vista dei numeri (vedi il pasticcio della gara unica dei farmaci). Ma nel frattempo si continuerà a procedere anche con le aggregazioni gestite dalle singole Asl (ci sono numerose procedure in corso, dai guanti monouso alle siringhe). La Regione ha stabilito che quando una Asl propone di avviare un acquisto in forma aggregata, le altre dovranno dare disponibilità entro 30 giorni motivando l’eventuale mancata adesione. Tutte le gare dovranno avvenire attraverso la piattaforma telematica, per garantire la massima trasparenza. [m.s.]

Privacy Policy Cookie Policy