la smentita
L'azienda: è falso una paga di 33 centesimi all'ora
Alcune operatrici di call center sostenendo di aver ottenuto 92 euro in busta paga per un mese di lavoro si sono rivolte al sindacato Slc Cgil
TARANTO - «In nessun caso la paga oraria è stata disposta per 0,33 euro l’ora, nemmeno nelle circostanze esposte dai collaboratori che hanno riscontrato l’anomalia; tale coefficiente di calcolo infatti è del tutto sconosciuto all’azienda». Lo afferma la società Ccl Srls, che svolge a Taranto attività di outbound telefonico, riferendosi alla denuncia presentata dalla Slc Cgil, a cui si sono rivolte alcune operatrici di call center sostenendo di aver ottenuto 92 euro in busta paga per un mese di lavoro e tagli alla retribuzione in caso di ritardi nel rientro in postazione dopo essere andate in bagno. L’azienda ammette invece che per 5 collaboratori su 26 "in effetti, per quanto concerne la retribuzione e l'elaborazione dei cedolini paga relativi al mese di ottobre 2017, si è incorsi in un errore di natura tecnica, una evidente anomalia, che ha portato ad una scorretta quantificazione della prestazione lavorativa su base oraria».
Ma «è stata già disposta - osserva la Ccl srls - ed effettuata la rettifica dell’ammontante della retribuzione, parametrandola sulla prestazione effettivamente resa e così come previsto dalla contrattazione decentrata».
In merito alla stessa vicenda interviene anche Fastweb, che «intrattiene - è detto in una nota - un regolare rapporto di agenzia con una società di Surbo (Lecce) per la promozione di servizi di telecomunicazioni, la quale ha dato in subagenzia una parte delle attività alla società Ccl Srls con sede operativa a Taranto. Fastweb - si legge ancora - ha sempre regolarmente pagato tutti i corrispettivi alla società che sono in linea con tutte le altre agenzie di vendita. In relazione al caso di Taranto, Fastweb sta intraprendendo tutte le azioni necessarie atte a verificare la correttezza dei fatti anche ai fini di una eventuale cessazione del contratto con la propria agenzia riservandosi di tutelare la propria immagine in ogni sede opportuna».