il caso

«Ridateci il Corpo Forestale» in Basilicata movimento ad hoc

di Antonella Inciso

Una riforma «discutibile e ampiamente impugnabile». La definisce così il Movimento per la rinascita delle foreste e della montagna nel suo manifesto di indirizzo. La riforma in questione è quella che ha abolito il Corpo Forestale dello Stato, trasferendo uomini e mezzi all’Arma dei Carabinieri. Un cambio mal digerito negli ambienti della forestale ma anche tra la gente comune. Tanto mal digerito da far nascere un Movimento che nella sua dichiarazione d’intenti non solo esprime condanna per quanto accaduto ma sollecita il ripristino del Corpo. A tutela della montagna, delle foreste e della stessa comunità. Promoter del movimento è un lucano che il Corpo forestale ha contribuito a farlo crescere, arrivando ai vertici della scala gerarchica: l’ex consigliere regionale Franco Mattia.

Grazie al suo impegno ed a quello di altri forestali il Movimento per la rinascita delle foreste e della montagna ha raggiunto oltre 150 soci in Italia, di cui più di 70 in Basilicata. E questo solo nel giro di pochi mesi, durante i quali sono state organizzate una serie di tappe in tutta Italia. Si tratta dell’inizio, però, perché proprio in vista delle prossime elezioni politiche il movimento intende mobilitare tutti i partiti interessati a farsi carico di questa vicenda ed a cercare soluzioni concrete al caso.

«Chiediamo a gran voce il ripristino del Corpo Forestale dello Stato - sottolinea Mattia -. E questo soprattutto perché è venuto meno un presidio importante per la tenuta del territorio dal punto di vista naturalistico, ecologico e della gestione del bosco e delle foreste. Queste risorse ambientali si trovano in uno stato di abbandono, non c’è nessun ente che le cura. Invece, è necessario ripristinare un organismo che curi il territorio dal punto di vista del rinascimento ecologico». «Se abbiamo parchi, ed ambiente lo si deve al Corpo Forestale dello Stato - continua Mattia - in passato il Corpo Forestale ha operato con passione e dedizione anche con errori, però, è stato un organismo che ha ricostruito l’ambiente e lo ha migliorato dal punto di vista della selva, dal punto di vista culturale, ecologico e produttivo. Certo, dalle ultime notizie è emerso che sia stata istituita una Direzione generale per le foreste nell’ambito del Ministero dell’agricoltura - continua l’ex consigliere regionale - è una tappa importante che lascia presagire che anche il territorio periferico dovrà essere presidiato e vigilato».

Insomma, per l’ex consigliere regionale ed il suo movimento il tema c’è e le forze politiche non possono ignorarlo. Di qui, la mobilitazione che intendono far crescere nei prossimi giorni. Perché tutti «si facciano carico dell’assenza» di un Corpo (tecnico e non militare come tra l’altro viene evidenziato da tempo da più parti) fondamentale per l’ambiente, soprattutto in un territorio come quello lucano.

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