Buttate 310mila t di cibo all’anno
Coldiretti: la pasta e il pane alimenti più sprecati in Puglia
BARI - Gli alimenti più sprecati dalle famiglie pugliesi sono pasta, pane, salumi, verdure, frutta e pesce, oltre al cibo cotto e buttato perché non consumato ed ai prodotti scaduti. E’ quanto emerge da uno studio elaborato da Coldiretti Puglia, in collaborazione con Campagna Amica e Istituto Pugliese per il Consumo, presentato oggi a Bari in Consiglio regionale. All’incontro sono intervenuti, tra gli altri, il direttore della confederazione agricola pugliese, Angelo Corsetti, ed il consigliere regionale Ruggiero Mennea (Pd), fattosi promotore di un disegno di legge regionale contro gli sprechi alimentari.
In Puglia il cibo buttato sfiora - è emerso - le 310mila tonnellate all’anno. Gli sprechi alimentari si rivelano per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale, per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione. La situazione è grave - secondo la Coldiretti - visto che ogni pugliese butta nella spazzatura durante l’anno fino a 76 chili di prodotti agroalimentari e che, sulla base dello studio effettuato a marzo per 3 settimane su un campione di 150 famiglie, sono stati buttati oltre 25 chili di cibo. E’ lo yogurt scaduto l’alimento in cima alla top ten del cibo più buttato dalle famiglie pugliesi. Una soluzione contro gli sprechi alimentari può essere trovata in cucina, come ha dimostrato il progetto 'buttiamoli… in padellà con gli agrichef di Campagna Amica che oggi hanno proposto ricette utili per riutilizzare il cibo.
«Per far crescere la consapevolezza di tutti rispetto al consumo corretto degli alimenti è' necessario - ha spiegato Corsetti - semplificare i percorsi per assicurare le donazioni e riconoscere all’agricoltura un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti». Lo studio è stato effettuato nell’ambito delle attività «Usi e Consumi di Puglia" del programma PugliaInFormAlimentazione, promosso dal Servizio Consumatori della Regione Puglia, dall’Istituto Pugliese per il Consumo e dal Mise.