l'articolo per la Gazzetta
Al Bano: Io e i miei 15 «Sanremo» L'Emozione (non) ha voce
di AL BANO CARRISI
Benvenuti a Sanremo. Benvenuti al Festival. Benvenuti nel tempio della musica italiana. Comincia stasera la sessantasettesima edizione della kermesse che ha reso famose le nostre canzoni nel mondo. La quindicesima alla quale prendo parte, diventando così uno dei veterani e recordmen con i colleghi e amici Totò Cutugno e Peppino Di Capri, anche se per la verità', senza contare le due ospitate, a Sanremo mi ero già ritrovato in una selezione per giovani vinta da Lucio Dalla con la sua "Paff Bum". Era il 1965. La prima volta in gara, invece, tre anni dopo. Presentai un brano intriso di blues che ancora oggi può dire la sua: si intitolava "La siepe" dedicato a mia madre e a quelle radici che "tagliato" per cercare fortuna a Milano.
Ricordo il mio esordio come fosse ieri, l'emozione di essere li, accanto ai cantanti che avevano accompagnato la mia adolescenza. Sullo stesso palcoscenico dove si esibivano i miei idoli. Ora le parti si sono invertite, considerando i tanti giovani in gara, ma resta la stessa - identica emozione.
Sanremo e' un autentico vortice e in questi giorni non si riesce a pensare ad altro. Un concentrato di emozioni che ti offre sul palmo di una mano quella adrenalina di cui ognuno di noi ha bisogno. In riviera io trovo tutti gli ingredienti necessari , come uomo e come artista, per una carica emotiva che ti riporta indietro nel tempo e allo stesso modo ti proietta verso il futuro.
Ma oggi non è certamente tempo di nostalgia, neanche di ... Nostalgia canaglia. Semmai, è tempo di Felicità.
Insomma, non ci sono dubbi: a febbraio, ogni anno, arriva il mio personale Natale Laico, una ricorrenza alla quale difficilmente riesco a rinunciare. Quando non partecipò al Festival e non ho impegni, lo guardo volentieri in televisione. Passano gli anni ma il fascino di questo evento resta intatto. Ha superato tanti periodi bui e tanti momenti difficili, ma poi torna ad essere un momento atteso da tutti gli italiani, considerando gli ascolti.
E' come tornare a casa, come sentirsi in famiglia. poi, tutti noi cantanti italiani, nella stragrande maggioranza dei casi, dobbiamo qualcosa a Sanremo.
Sono sicuro che così sarà anche per i giovani che partecipano per la prima volta a questo festival condotto da un’accoppiata vincente. La scelta della doppia conduzione - con Carlo Conti e Maria De Filippi - rappresenta una delle più ghiotte novità di questa edizione. Sarà sicuramente gradita dal pubblico. Loro sono due autentici campioni della Televisione.
Purtroppo, come tutti voi, non ho avuto ancora la possibilità di ascoltare le canzoni in gara. Sono certo, però, che come sempre costituiranno una ventata di novità sia pure nella tradizione. Di grande qualità quelle delle nuove proposte, che già si conoscono da tempo. Io posso solo direi che ho... sentito Di rose e di spine e vi assicuro che è un brano che vale davvero la pena di ascoltare.
Chi viene a Sanremo, prima di proporre la sua canzone, ci lavora sopra almeno sette-otto mesi. La musica e il testo vanno curati fino a quando non si trova il giusto equilibrio a seconda del proprio stile, della propria sensibilità.
E dopo mesi e mesi di prove, stasera si fa sul serio. Il grande giorno è finalmente arrivato. È se son rose (e non certo spine) fioriranno.
Buon festival a tutti