Barletta
Il pasticciere Daloiso alla conquista della Cina
eccellenze del territorio
Michele Pizzillo
Il campione mondiale di pasticceria, Antonio Daloiso, sbarca nel più grande mercato del mondo, quello cinese. A metà ottobre, infatti, l’insegna Daloiso campeggerà nel centro storico di Tonglingh, una «piccola» – per gli standard cinesi, però – cittadina di un milione di abitanti, situata nel Sud-Est del grande paese asiatico, a 500 chilometri a Sud di Shangai.
La scelta non è casuale, perché è la città di origine di Luis On Qui, il cinquantenne imprenditore cinese che ha contattato il giovane pasticcere barlettano per portare in Cina una copia perfetta della pasticceria di Barletta. Una location che Qui e la sua numerosa famiglia ha scelto insieme ad Antonio in occasione di uno degli ultimi suoi spostamenti da Barletta a Tonglingh.
E’ un progetto ambizioso. Con un investimento di svariati milioni di euro, che nell’arco di tre anni, permetterà di aprire 500 Daloiso. Perché Qui in Cina» porta i negozi, non solo i prodotti made in Italy. Insomma, se vede un negozio, un ristorante, una caffetteria, una enoteca che gli piacciono, immediatamente decide di replicarle nel suo paese, insieme all’originale, però. Come sta avvenendo con il più grande pasticcere del mondo.
Daloiso e Qui si sono incontrati un anno fa. “E’ stato Qui a cercarmi”, ci racconta Daloiso che abbiamo incontrato a Sweety of Milano, la più grande pasticceria del mondo che gli ha riservato lo stand numero uno, che nel capoluogo lombardo ha concentrato i grandi maestri italiani dell’arte dolciaria, e che ha chiuso i battenti con la selezione del più bravo produttore italiano di panettone, il salentino Giuseppe Zippo di Specchia. Continua Daloiso, nel corso di una intervista continuamente interrotta da giovanissime fan che si volevano fotografare non abbiamo capito se con il pasticcere o con il bel ragazzo biondo dai lineamenti probabilmente normanno-svevo: «Volevo fare qualcosa fuori dall’Italia. In un primo momento ho pensato alla Germania, insieme ad una famiglia di origine siciliana che vive lì. Poi ci ha pensato Qui a farmi cambiare idea e a farmi rivolgere lo sguardo ad Est». Intanto per l’originalità della proposta: «fare un copia perfetta del Daloiso di Barletta. E con pasticceri barlettani». Tant’è vero che il 7 ottobre partiranno per la Cina tre pasticceri di Barletta per organizzare il locale e la definitiva apertura del Daloiso cinese che avverrà a metà ottobre. Poi Antonio farà la spola tra Barletta e Tonglingh per sovraintendere al funzionamento del locale, mentre tre barlettani affiancheranno le maestranze cinesi.
Che l’operazione avrà successo, Antonio ne è convinto. Intanto dal fatto che la famiglia Qui è presente sul mercato italiano della ristorazione con diversi locali distribuiti tra le provincie di Bologna e di Treviso. E, dove, il personale, sia di sala che in cucina, è misto tra cinesi e italiani. E, poi, al trend positivo del made in Italy in Cina, c’è da aggiungere l’esperienza della famiglia Qui nel gestire negozi che sono una replica di quelli originali sparsi in tutti i paesi del mondo.
Anche la proposta gastronomica sarà la stessa del locale del Barletta. In primis la famosa Torta Africa, così chiamata per la presenza di molti ingredienti provenienti da quel Continente.
Antonio Daloiso, nasce a Barletta il 26 settembre del 1988 erede di tre generazioni dell’arte dolciaria.
Giovanissimo, a 14 anni, si allontana dalla sua soleggiata Barletta per raggiungere le accademie di pasticceria tra le più rinomate del Nord Italia. I corsi di perfezionamento e aggiornamento sono fondamentali per la crescita professionale e umana di Antonio Daloiso: dalla gelateria, allo zucchero artistico, dalle decorazioni ai dessert al piatto e ancora, dal lievito madre alle torte estive fino al cioccolato artistico.
Quando il suo sogno sta per realizzarsi, Antonio Daloiso è vittima di un grave episodio, lavorando lo zucchero si ustiona gravemente una mano. L’incidente, non frena le speranze di un giovane e ambizioso ragazzo che, una volta ristabilitosi, ha ripreso alla grandissima.