il congresso del 2012
Tessere false Pdl, a processo in 11: anche sen. Lettieri
Una trentina le parti civili: ignari cittadini che si sono ritrovati iscritti al partito
Una trentina di baresi iscritti a loro insaputa al Pdl, la Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori) e Poste Italiane si sono costituiti parte civile nel processo nei confronti di 11 persone, tra le quali il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, su un presunto giro di tessere false per il congresso del Pdl, celebrato a Bari nel febbraio del 2012.
Secondo l’accusa, uno degli imputati, Dario Papa, all’epoca vicedirettore dell’ufficio postale del centro commerciale Mongolfiera al quartiere Japigia di Bari e fratello di un militante del partito, appropriandosi delle carte d’identità di alcuni correntisti, avrebbe a loro nome proceduto al pagamento dei bollettini necessari per l’iscrizione al partito. Per l'accusa, ad occuparsi del pagamento delle quote, su indicazione di D’Ambrosio Lettieri, sarebbe stato uno dei collaboratori del senatore, Giuseppe Casalino (pure lui imputato). Questo avrebbe permesso secondo l’accusa, sostenuta dal pm Giorgio Lino Bruno, di rappresentare «una falsa situazione del numero di adesioni al movimento nella città e nella provincia di Bari», di gran lunga superiore a quello effettivo. Nel decreto di citazione a giudizio sono indicate 154 persone offese ma soltanto una trentina di loro si sono costituite parte civile nel processo iniziato oggi dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Bari Lucia De Palo.
I nominativi di alcuni di loro sarebbero stati presi da un’altra imputata, l’allora consigliere comunale di Valenzano (Bari) Francesca Ferri, approfittando della sua qualità di presidente della delegazione di Valenzano della Lilt. Su richiesta dei difensori della donna, gli avvocati Gianluca Loconsole e Mariano Fiore, il giudice ha chiesto alla Procura di produrre l’elenco dei votanti al congresso Pdl del 2012. Altri nominativi, stando all’ipotesi accusatoria, sarebbero poi stati attinti da un candidato Pdl alle elezioni amministrative del 2010 a Triggiano (Bari) attraverso gli elenchi delle firme raccolte per la sua candidatura e da altri militanti del partito, tra i quali il nipote del senatore, che avrebbero in alcuni casi anche approfittato delle loro attività professionali, avvocato o titolare di un’azienda, per ottenere dati personali e documenti d’identità di ignari cittadini che poi sarebbero stati iscritti a loro insaputa al Pdl. Il processo proseguirà il 23 novembre con la citazione dei primi testimoni.