Amministratore delegato Eni

Descalzi: «Una pattumiera? è la più pulita al mondo Stop Val d'Agri uccide Taranto»

Scendendo nello specifico della vicenda Val d’Agri, Descalzi ha ribadito di «voler andare fino in fondo» per dimostrare la correttezza dell’Eni

ROMA - «Sono fiero di vivere in quella che alcuni definiscono una pattumiera: è casa mia ed è la più bella e pulita al mondo». Lo ha dichiarato l’ad dell’Eni, Claudio Descalzi, in audizione, aggiungendo: «Chi dice che l’Eni è una pattumiera venga a dirmelo in faccia».

Lo scorso primo aprile, commentando in una nota lo scandalo petrolio in Basilicata, il presidente di Federpetroli Italia, Michele Marsiglia aveva dichiarato: «Hanno ridotto l’Eni una pattumiera, invece dovrebbe essere un gioiello energetico mondiale».
Federpetroli è una federazione petrolifera indipendente.

Scendendo nello specifico della vicenda Val d’Agri, Descalzi ha ribadito di «voler andare fino in fondo» per dimostrare la correttezza dell’Eni. «Teniamo ferma la produzione per due o tre anni? non mi interessa, voglio andare fino in fondo. Abbiamo e ho la coscienza a posto».

Il blocco degli impianti Eni in Val d’Agri da un punto di vista economico «uccide» la raffineria di Taranto che viene alimentata proprio dal petrolio estratto in Basilicata. Lo ha spiegato Descalzi, spiegando che i margini della raffineria «erano già al limite», ma adesso la situazione si complica ancora di più perché «dovremo andare a prendere il greggio altrove, con un aggravio dei costi che, secondo una prima stima, si aggirano sui 4-5 dollari al barile». Tuttavia, ha aggiunto a margine di un’audizione alla Camera, «abbiamo le spalle larghe».
Con il petrolio stoccato a Taranto, infatti, l’Eni può andare avanti «circa una settimana» e poi dovrà rivolgersi ad altri fornitori.

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