La piccola Valentina non è stata violentata
CAMPOBASSO - la piccola Valentina non è stata violentata. E' l'unica conclusione certa emersa dall'autopsia fatta dai medici sui corpi delle due donne uccise probabilmente da Angelo Izzo e i cui cadaveri sono stati trovatti interrati in una villetta vicino Campobasso.
Omicidio premeditato aggravato, violenza sessuale e occultamento di cadavere: queste le ipotesi di reato per le quali sono indagati Angelo Izzo, Luca Palaia e Guido Palladino, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Maria Carmela Linciano (e non Limucciano), 48 anni, e Valentina Maiorano, 14 anni.
La Procura della Repubblica di Campobasso fa sapere che sono in corso accertamenti di varia «natura» e gli interrogatori dei tre indagati, per accertare i fatti. Palaia e Palladino sono stati già ascoltati ieri, mentre Angelo Izzo, ritenuto il presunto esecutore materiale del duplice omicidio, sarà sentito oggi alle 16 dal magistrato inquirente Rita Caracuzzo.
Maria Carmela Limucciano e la figlia Valentina Maiorano hanno tentato di difendersi e sono state malmenate dai loro aguzzini. E' quanto emerso dall'autopsia eseguita ieri sui corpi della moglie e della figlia del collaboratore di giustizia Giovanni Maiorano. Lo hanno reso noto il procuratore della Repubblica di Campobasso, Mario Mercone, e il sostituto Rita Caracuzzo.
La donna ha ematomi sul capo e sulla gamba sinistra, la ragazza ha un graffio sulla spalla sinistra.
L'esame rivela inoltre che la causa della morte è l'asfissia da soffocamento provocato con sacchetti di plastica, avvolti intorno alla testa delle vittime e poi chiusi con nastro da imballaggio. Madre e figlia, con i polsi bloccati dietro la schiena da manette, erano in sacchi di plastica verdi.
Intanto comincia a delinearsi lo scenario del duplice omicidio tra Ferrazzano e Mirabello in Molise. Tutto è partito da un'indagine su un traffico d'armi: lo Sco di Campobasso da qualche settimana stava tenendo sotto occhio Izzo, Palladino e Palaia.
Venerdì sera i due molisani sono stati fermati dai poliziotti a Campobasso mentre viaggiavano a bordo di due auto differenti: all'interno di una delle autovetture c'era un computer. L'apparecchio è stato smontato e all'interno è stata trovata una pistola. I poliziotti già sapevano che i tre frequentavano la villetta a poca distanza dalla città e per questo hanno condotto Palladino e Palaia sul posto: qui durante la notte i due ragazzi hanno indicato il luogo proprio accanto alla casa dove era stata sepolta una borsa con altre due pistole e una carta d'identità falsa con la foto di Angelo Izzo.
E' stato a questo punto che uno dei due, sembra, Luca Palaia, è crollato riferendo ai poliziotti che lì a poca distanza erano stati sotterrati i corpi di due donne. Palladino, interrogato avrebbe riferito di avere accompagnato Izzo e le due vittime nella casa giovedì mattina: quando la sera è poi tornato avrebbe trovato Izzo da solo. Quest'ultimo gli avrebbe detto di essere stato costretto ad ammazzare le due perchè tempo primo lo avevano visto mentre in campagna uccideva una persona: un episodio questo, che secondo gli investigatori è stato inventato da Izzo per spaventare i due molisani.
C'è il sospetto che almeno uno dei due, forse Palaia, abbia però partecipato, quantomeno all'occultamento dei cadaveri. Secondo indiscrezioni inoltre Izzo avrebbe chiesto ai due molisani di recarsi a Bari per prelevare le pistole che sono state poi trovate nella casa.