Achitettura ultimi giorni per partecipare al «Premio Apulia»
BARI - C’è tempo fino al 31 dicembre per candidarsi al Premio Apulia, il concorso promosso dalla Regione Puglia e istituito con la legge 14 del 2008 per la qualità dell’architettura e dell’urbanistica. Il bando del premio prevede due categorie: la prima è riservata alle opere, realizzate in Puglia negli ultimi cinque anni, di progettisti cosiddetti giovani (con meno di 40 anni); la seconda si rivolge ai committenti privati che abbiano dimostrato uno speciale interesse e impegno verso l’architettura di qualità, realizzando opere di valore. Benché gli stessi progettisti possano presentare anche direttamente un proprio lavoro, per la prima categoria è l’amministrazione comunale l’interlocutore principale della Regione. Premiare insieme i progettisti, le amministrazioni pubbliche e i committenti privati non è certo una novità. Il premio internazionale Dedalo Minosse che si organizza ogni due anni a Vicenza va direttamente ai committenti, sia pubblici che privati. Conviene perciò che il premio Apulia conquisti una sua identità, a partire dalle intenzioni annunciate nella legge e nel regolamento: premiare opere che si distinguono per la capacità di «conservare, valorizzare e tutelare gli equilibri naturali del territorio; di favorire l’accessi - bilità e la fruibilità dell’ambiente costruito; di migliorare la qualità urbana e la bellezza degli insediamenti umani e salvaguardare i paesaggi, nonché il patrimonio edilizio di qualità esistente; di dare risposta alle esigenze della città di tutti e della società multietnica ». Un premio che in Italia ha costruito una solida immagine di sé è la Biennale internazionale di architettura «Barbara Capocchin » che si svolge a Padova, articolato in quattro categorie di architettura: residenziale, commerciale, pubblica e del paesaggio. Come si vede, più di una analogia con la vocazione del Premio Apulia, che tuttavia nasce come concorso legato alle esperienze del territorio pugliese e dunque si sottrae alla eventualità di diventare una nuova vetrina per le archistar e i progettisti da carta patinata, che certo non ne hanno bisogno. Ma si corre il rischio, d’altra parte, di chiudersi nell’an - gustia della autocelebrazione provinciale. Fragile è il confine tra un destino e l’a l t ro, anche se oltre confine ci sono utili esempi con i quali confrontarsi, dall’Olanda alla Francia alla Germania. A Lipsia è il Comune che ogni anno organizza un premio d’architettura che ha lo scopo di segnalare le opere – pubbliche e private – di maggior pregio, effetto concreto delle poderose politiche di rigenerazione urbana che investono la metropoli sassone. (Nicola Signorile)