il caso

Ilva, la Procura evita il «disastro»: ok agli interventi urgenti sull'Altoforno 1

mimmo mazza

Autorizzata la messa in sicurezza degli impianti: oggi via alla fermata controllata. Il ministro Urso aveva evocato il rischio di una nuova Bagnoli

TARANTO - La Procura di Taranto ieri pomeriggio ha concesso ad Acciaierie d’Italia la possibilità di mettere in sicurezza l’altoforno 1 dell’ex Ilva, evitando all’impianto danni per circa 100 milioni di euro, una entità tale da non comprometterne non solo la vendita (a questo ci ha già pensato il decreto di sequestro probatorio firmato dal pubblico ministero Francesco Ciardo) ma anche il suo impiego, portando così un durissimo colpo alla capacità produttiva dello stabilimento siderurgico. Dopo l’incidente occorso l’altro giorno all’altoforno 1 sono indagati tre dirigenti di Acciaierie d’Italia in As: il direttore generale Maurizio Saitta, il direttore dello stabilimento, Benedetto Valli, e il direttore dell’area altiforni, Arcangelo De Biasi. I reati ipotizzati sono incendio colposo e getto pericoloso di cose. A Valli è contestata anche la mancata comunicazione in base alla legge Seveso sull'incidente rilevante. 

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