la protesta

Gas a prezzo tutelato: «Io pensionato barese 75enne penalizzato»

g. flavio campanella

L'anziano barese si è rivolto al Codacons che ha scritto direttamente all’Authority. Erronea interpretazione del decreto, chiarimenti di Arera.

Chi scrive le leggi dovrebbe sempre utilizzare parole e frasi inequivocabili. Se fosse sempre così, a nessuno verrebbe mai in mente di agire come hanno fatto alcune società fornitrici di gas, fra cui la municipalizzata barese. Amgas interpretando a proprio modo il decreto legge (del 9 agosto 2022, convertito il 21 settembre successivo), che prevede vengano definiti come «vulnerabili» (tra gli altri) i clienti «di età superiore ai 75 anni». Alcune società fornitrici hanno infatti ritenuto di mantenere il vecchio regime tutelato, garantendo il metano a condizioni contrattuali ed economiche definite da Arera, ai clienti che avessero compiuto non il 75°, ma il 76° anno di età.

Un over 75 (ma non ancora 76enne), che ha notato la difformità, ha deciso di andare fino in fondo con la consulenza del Codacons. Al pensionato, nato nell’ottobre del 1948 e residente al quartiere San Pasquale di Bari, non è andata giù la spiegazione di un operatore commerciale impiegato nella sede centrale Amgas del capoluogo pugliese («lei non rientra fra coloro che possono rimanere nel mercato tutelato e deve passare a quello libero») e si è rivolto all'associazione dei consumatori ottenendo giustizia dopo una istanza presentata all’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. «A motivo dell’incertezza che si è creata - afferma l’avvocato Antonio Scalioti, presidente di Codacons Puglia - si è reso necessario interpellare i ministeri competenti e l’Arera perché si chiarisse univocamente la nozione di “clienti vulnerabili ultra settantacinquenni”, di cui alla citata previsione normativa, ai fini della regolare applicazione del regime tutelato».

Con nota ufficiale, giunta al Codacons, l’Arera ha fugato i dubbi. «Abbiamo ricevuto - scrive l’Autorità - la Sua istanza avente ad oggetto le disposizioni normative riguardanti i clienti domestici vulnerabili. Con particolare riferimento al requisito anagrafico, si comunica che al 1° gennaio 2024 risultano identificati come vulnerabili tutti i clienti che hanno già compiuto 75 anni».

Si ribadiscono anche altri particolari, ad esempio l’esenzione del contributo in quota fissa in caso di voltura (23 euro), che si rende necessaria quando in famiglia chi è vulnerabile non è l’intestatario dell’utenza. «Segnaliamo - scrive Arera - che il cliente servito nell’ambito dei servizi di tutela non identificato come vulnerabile pur rispettando i criteri di vulnerabilità (ad esempio, in quanto soggetto con disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/92 - n.d.r.) deve attestare la propria condizione dandone comunicazione al proprio venditore mediante la compilazione di un modulo di autocertificazione ovvero utilizzando la modulistica disponibile sul sito Arera. Può rientrare nella condizione di vulnerabilità esclusivamente il cliente finale titolare del contratto di fornitura. Al riguardo, segnaliamo che è possibile acquisire la titolarità del contratto di fornitura richiedendo una voltura al proprio fornitore. Precisiamo che, ai sensi della normativa vigente, dalla data di pubblicazione dei provvedimenti e fino al 31 dicembre 2024, nei casi di richiesta di voltura da parte del cliente che voglia accedere al servizio di tutela della vulnerabilità il contributo in quota fissa previsto non trova applicazione».

Il Codacons ha dunque diffidato le società fornitrici. «Abbiamo suggerito ai consumatori - conclude il referente barese Dario Durso, che ha seguito direttamente la vicenda - di informare i fornitori del responso dell’Arera, innanzitutto per restare, come previsto, nel mercato tutelato».

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