L'approfondimento
«Rinchiusi nelle carceri gli scarti della società»: viaggio negli istituti penitenziari italiani e pugliesi
Negli 11 istituti pugliesi ci sono 3.988 detenuti, la capienza è di 2.912, quindi ce ne sono oltre 1.000 in più con un tasso di sovraffollamento del 137,6%
Una folla di povericristi. La radiografia delle condizioni degli istituti penitenziari nazionali coincide con il giudizio su un Paese che abbandona gli ultimi. Nelle misere celle italiane sono rinchiusi gli scarti della società. Lo svela il 19esimo rapporto di Antigone sulla popolazione carceraria. I numeri, le storie, l’emergenza.
Ne parliamo con l’avvocato Maria Pia Scarciglia, del coordinamento di Antigone Puglia.
Da 19 anni Antigone monitora le condizioni delle carceri ma sembra che nulla cambi, che perfino tutto peggiori.
«Perché è una questione che non interessa alla politica, forse anche per il mancato ritorno elettorale: non fa breccia occuparsi di chi è detenuto. Una certa politica perde consenso a occuparsi di carceri».
Un problema ideologico?
«Lo abbiamo notato negli anni e lo imputiamo a tutti i governi, di destra e di sinistra».
Che cosa dovrebbe fare il governo?
«Innanzitutto bisogna rivedere le norme, perché continuiamo ad applicare un codice penale vecchio. Anche l’ordinamento per l’esecuzione della pena, pur essendo figlio di una stagione di grandi riforme, la metà degli anni Settanta, è inadeguato»...
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