LECCE - È stato ascoltato dalla polizia per circa due ore, ieri mattina, Paolo Rosafio di Taurisano (Le) compagno di Luana Costantini, la donna di 54 anni di Roma trovata cadavere insieme alla madre di 83,il 19 gennaio scorso nel suo appartamento di Monte Mario a Roma. L’uomo, accompagnato dal suo legale, non è indagato e stando a quanto ricostruito, sarebbe tornato nel Salento già da tempo. Era fondamentale però la sua testimonianza, questo hanno pensato gli investigatori capitolini, tanto più considerato che Rosafio, noto negli ambienti dell’occultismo con il nome di sciamano «Shekhinà Shekhinà» e fondatore e amministratore di Cubytrix, una sorta di setta e gruppo di preghiera cui la 54enne si era avvicinata da tempo, con Luana Costantini è la madre Elena Bruselles, ha convissuto ed era quindi a conoscenza delle abitudini delle due donne.
Gli agenti della squadra mobile della questura di Lecce hanno sottoposto il Salentino ad una serie di domande delle quali non sarebbero emersi particolari significativi o inquietanti circa le ultime settimane di vita delle due donne. Rimane il mistero che avvolge il mondo dell’occultismo, un universo parallelo che è legato insieme ad altre circostanze, Rosafio e Costantini.
Un uomo singolare, originale, forse proprio a causa della sua passione, così sarebbe apparso agli occhi degli investigatori. Non è chiaro quando Rosafio sia rientrato nel Salento in casa della madre, se da dicembre come sostenuto da lui stesso o da gennaio, come sostengono terzi. Anche questo particolare rimane chiuso nei fascicoli d’indagine. Rimane un mistero inoltre la messa nera, il rituale di evocazione dei defunti fatto nell’abitazione di Monte Mario la sera di Halloween e da Luana Costantini, il compagno, un altro santone che ha convissuto con loro in quello stesso appartamento e altre persone. Da allora infatti pare che la cinquantaquattrenne non fosse più la stessa. Il suo stato fisico e psichico sarebbe cambiato al punto tale da diventare incontrollabile e da rendere difficile anche la convivenza e l’assistenza nei confronti dell’anziana madre.
Quest’ultima sarebbe deceduta da molto tempo, forse da un mese considerato che il corpo era pressoché mummificato. Più recente invece il decesso di Luana che potrebbe aver vegliato la madre per tutto il tempo senza avvisare nessuno.
In quella casa c’erano tracce evidenti della passione per la proprietaria nei confronti dell’esoterismo, oggetti, contenitori, candele, scritte. Una passione fatale? E perché? Anche su questo si indaga.
Il salentino, conosciuto in paese come una persona comunque tranquilla, vivo per miracolo dopo un grave incidente, sul profilo Facebook compare come «Shamano Shekhinà Shekhinà» e porta avanti un gruppo, Cubytrix, che ha numerosi adepti, ed è attivo anche sui social: si occupa in particolare di magia nera, sedute spiritiche e oggetti collegati a questo genere di pratiche.
Si indaga anche per comprendere se, come trapelato da ambienti vicini alle due donne, la più giovane facesse uso di sostanze stupefacenti e se ci siano collegamenti tra questo dettaglio, la tragica fine delle due ed il rito esoterico. Solo ipotesi, parte dei tasselli di un mosaico più complesso, da mettere insieme gli uni accanto agli altri per fare completa chiarezza su quanto accaduto in quella casa. La morte delle due donne, potrebbe essere riconducibile a cause naturali ma per questo occorrerà attendere gli esiti dell’esame autoptico. E dagli esami tossicologici si saprà se Luana, in particolare, sia stata uccisa da una dose massiccia di stupefacenti che avrebbe acquistato con il denaro della pensione della madre. Solo ipotesi, si diceva, pezzi di racconti e ricostruzioni da mettere insieme e confrontare con dati fisici, analitici. accanto ai quali viaggia un approfondimento parallelo circa l’attività della setta in cui la donna come molti altri seguaci era finita.
















