In Regione

Cultura, la rivolta degli operatori pugliesi

Redazione primo piano

Audizioni in Consiglio: manca un assessore e una programmazione sino al 2024. Le organizzazioni chiedono un fondo di almeno 30 milioni. «Produciamo pil, ma non c’è governance»

Riformare la legge regionale, nominare un assessore al ramo, redigere una programmazione triennale 2022-2024, inserire nel bilancio regionale un capitolo di almeno 30 milioni di euro e azzerare i ritardi nell’erogazione dei saldi dei progetti rendicontati nel triennio 2017, 2018, 2019. Sono alcune delle richieste che gli operatori culturali hanno rivolto alla Regione durante le audizioni davanti alle commissioni Bilancio e Cultura. Sono stati convocati in audizione i rappresentanti di Puglia Creativa, Confartigianato, Cresco, Slc Cgil, Fstel Cisl, Legacoop, Uilcom, Confcommercio e Agis: tutti hanno lanciato l’allarme evidenziando che per loro è come se il 2022 non fosse ancora partito. È stato inoltre, «stigmatizzato il blocco totale del settore a causa della mancato dialogo con la Regione e con Apulia Film Commission».

Le due Commissioni bilancio e cultura, presiedute da Fabiano Amati e Donato Metallo, in seduta congiunta hanno...

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