La polemica
Parco giustizia, FI a Decaro: scrive lettere a Babbo Natale, dopo un mese si accorge che opera è fuori da Recovery plan»
Il partito regionale critica il sindaco: in 15 anni il suo predecessore non ha fatto nulla, in 5 anni non c'è ancora il progetto ancora non c'è
Il Parco della giustizia a Bari continua a far discutere e, oltre a sollevare preoccupazioni tra gli addetti ai lavori, diventa terreno di scontro politico. Dopo la lettera che il sindaco Decaro ha scritto al Premier Mario Draghi, oggi intervengono il commissario e il vice commissario regionale di Forza Italia, Mauro D'Attis e Dario Damiani.
«Con lettere tipo a “Babbo Natale”, il PD pugliese sembra improvvisaemnte aver riscoperto il tema dell'emergenza dell'ediliia giudiziaria. Sterili esternazioni pubbliche di queste ultime ore impongono di intervenire. Stupisce che il sindaco di Bari, Antonio Decaro, si accorga solo ora che quel progetto di Parco della Giustizia - dopo oltre 15 anni infruttuosi da parte del suo predecessore ora alla Regione - è fuori dal Recovery Plan».
«Anziché scrivere in ritardo letterine al Presidente della Repubblica o al Presidente del Consiglio, sarebbe bastato dedicare una parte del tempo ad interessarsi di quello che stava accadendo a proposito di quel Parco della Giustizia "firmato" da lui e dal ministro Bonafefe e che dopo cinque anni è fermo alla fase di aggiudicazione provvisoria.»
«Perchè ancora oggi Decaro - prosegue la nota - non ha preso atto che quel progetto, di cui sventola il successo, è fuori da un mese e mezzo dal Recovery Plan (come scoperto in poco più di 48 ore dalla sua nomina, dal sottosegretario alla Giustizia, l'on. Francesco Paolo Sisto)? Qualcuno a Bari e in Puglia, a cominciare dai Magistrati, dagli avvocati e dai giornalisti si chiede se la strategia di De Caro-Emiliano su quel Parco della Giustizia abbia fallito e cerca di comprendere i motivi che hanno portato, ad esempio, a escludere altre strade? Adesso non c’è tempo da perdere e bisogna esperire ogni percorso che possa garantire una soluzione nel tempo più celere possibile».
«Ora Bari è fuori dal Recovery e questa è responsabilità del Sindaco di Bari e di chi, a tutti i livelli, nazionale e regionale, non ha gestito bene la vicenda. Evidentemente non basta fare il bluff della “letterina” per lavarsi la coscienza. Piuttosto, servirebbe una lettera di scuse e, magari, l’apertura di una verifica su quante risorde pubbliche si siano perse e si stiano ancora perdendo in nome di una operazione sulla Giustizia che, a Bari, ha fallito».