L'intervista

D'Amato: «Ora in Puglia una rete ecologista»

Michele De Feudis

Rosa D’Amato, eurodeputato tarantino eletto nel M5S e ora aderente ai Verdi europei, spiega come da Bruxelles a Bari ci sarà una linea politica di respiro ecologista anti-austerity

BARI - «Ora siamo impegnati nella costruzione di una rete ambientalista dal basso e a sostenere le battaglie storiche contro l’area a caldo dell’Ilva e contro le trivelle in Puglia»: Rosa D’Amato, eurodeputato tarantino eletto nel M5S e ora aderente ai Verdi europei, spiega come da Bruxelles a Bari ci sarà una linea politica di respiro ecologista anti-austerity, «coerente con le posizioni originarie dei Cinquestelle».

La D’Amato ha lasciato il Movimento con altri colleghi, ma è iscritta al gruppo europeo dei verdi, non è entrata nei Verdi italiani: «Al momento siamo indipendenti all’interno del gruppo Verdi europei, con il progetto di formare una delegazione che abbia ramificazioni anche in Italia, diversa dai Verdi Italiani. I pilastri sono ambiente giustizia sociale e lotta alla povertà, una volta le basi del M5S: noi porteremo avanti questo programma».
Con il partito di Angelo Bonelli? «I Verdi sono parte della confederazione Europa Verde ma non hanno eletti né a Roma né a Bruxelles. Ci può essere una collaborazione. Siamo consapevoli della loro coerenza, ma l’entrata nei Verdi europei era una aspirazione del 2014 per il M5S. Noi abbiamo già registrato una convergenza dell’80% nei voti su diritti umani e ambiente con i Verdi europei: noi siamo più critici e più duri soprattutto contro l’austerity e le politiche economiche che non tutelano la crescita», argomenta la D’Amato.

«Noi non cambiamo casacca, ma non riuscivamo a rispettare il programma rimanendo nel M5S: in un anno e mezzo abbiamo votato spesso in dissenso rispetto alla maggioranza della delegazione grillina», chiarisce ancora. «Io resto coerente al programma anti-austerity con cui ci siamo presentati alle europee, con una scelta ecologista su Pac e foreste».
Intanto in Italia ci sono vari esperimenti ecologisti in atto come Equologica, promosso da Sinistra italiana con l’adesione dell’ex ministro Lorenz Fioramonti: «Ci parleremo. L’idea è di fare una rete o una piattaforma di soggetti che hanno pilastri ecologisti. Dove ha mancato il M5S».

La D’Amato poi ha come obiettivo la declinazione di queste posizioni sul territorio pugliese: «Sono sempre stata chiara anche nelle battaglie territoriali: il contratto Ilva è inaccettabile da tutti i punti di vista. Io sono per la chiusura mentre Di Maio parlava di riconversione, pur importante. Ma lo stabilimento non può reggere economicamente e sul piano ambientale. Trivelle in Puglia? C’è un piano da approvare entro febbraio e una moratoria valida fino ad agosto di quest’anno. Sono per la sospensione definitiva delle concessioni: spendere soldi nelle fonti fossili, anche nel gas, è anacronistico e non porta all’obiettivo delle emissioni zero. Vediamo come evolve la discussione nelle Camere». «Su Taranto bisogna fare quadrato per la chiusura dell’area a caldo. Il territorio deve farsi vedere compatto nei confronti del governo», puntualizza.

«Con i Verdi pugliesi ci relazioneremo. L’alleanza 5S Emiliano è nata male. Aspetto di essere smentita, ma non vedo grandi possibilità di manovra per i Cinquestelle alla Regione. Si fanno certe alleanze con crismi differenti - acqua pubblica e liste pulite - prima delle elezioni. Come si fa ad andare in giunta accanto a personaggi imputati...», conclude la D’Amato.
Mimmo Lomelo, coportavoce pugliese dei Verdi apre ad una possibile sintonia: «Speriamo di poter fare con la D’Amato battaglie comuni per l’ambiente».

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