il siderurgico
Taranto, la pandemia dà una mano a Mittal: concessa proroga fino a dicembre per alcune prescrizioni Aia
Via libera dal ministero dell’Ambiente. Contrari i pareri di Regione Puglia e Comune
TARANTO - C’è il via libera del ministero dell’Ambiente, malgrado l’opposizione del Comune di Taranto e della Regione Puglia, al differimento al periodo novembre-dicembre di alcune prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per lo stabilimento siderurgico. Era stata l’Ilva in amministrazione straordinaria a presentare l’istanza, supportata dalla nota di ArcelorMittal con i nuovi cronoprogrammi.
Gli organi tecnici (Ispra, Asl, Commissione tecnica Via-Vas, Commissione istruttoria Aia-Ippc, Vigili del fuoco) hanno ritenuto fondata la richiesta di proroga «confermando - spiega il documento del ministero dell’Ambiente - sia le motivazioni poste alla base dell’istanza medesima, riconducibili al lockdown e alle successive nuove e più gravose regole per garantire la sicurezza delle lavorazioni determinate dall’emergenza sanitaria connessa al Covid-19 che la congruità dei cronoprogrammi proposti, ritenuti coerenti con i tempi tecnici necessari a realizzare gli interventi nel rispetto delle attuali regole e condizioni».
Secondo il decreto del ministro Sergio Costa gli interventi previsti dalla prescrizione «UA11» per gli scarichi parziali industriali in fase di realizzazione nelle aree degli altiforni e della cokeria, dovranno terminare entro il 30 novembre ed essere tempestivamente sottoposti a collaudo finale e messi a regime nel rispetto di specifiche condizioni. Inoltre, entro il 31 dicembre, il gestore deve adeguare il sistema di monitoraggio per garantire il rispetto, a partire dal 1° gennaio 2021, dei valori limite di emissione previsti.
Ieri si è riunito anche il tavolo tecnico convocato dal Prefetto di Taranto Demetrio Martino per fare il punto sullo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle bonifiche nell’ex Ilva e sullo stato dell’arte dei relativi procedimenti amministrativi in capo all’Ente Provincia. Erano presenti i commissari straordinari dell’Ilva in As e i tecnici delle aziende impegnate nei lavori di bonifica. «Il confronto - ha spiegato il presidente della Provincia Giovanni Gugliotti - è stato utile per chiarire che i procedimenti, senz’altro di notevole complessità, trattandosi di trasferimenti transfrontalieri di rifiuti ai sensi del Regolamento CE 1013/2006, non scontano alcun ritardo da parte nostra, come documentato dalle schede presentate, che hanno ricostruito la cronistoria dei due processi attivi».
Intanto, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che aveva manifestato perplessità per «la fretta dei tecnici del Ministero dell’Ambiente di recepire le richieste di differimento dei cantieri Aia», ha avuto un confronto, in videoconferenza, con il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, e i rappresentanti delle principali città dell’acciaio italiane, per l’elaborazione di una piattaforma di proposte e progetti, allargata alla partecipazione dei cittadini, che punti «al green deal come uno snodo ineludibile per tutte le politiche socio-economiche e ambientali da assumere nel futuro prossimo». Questo lo slogan del primo cittadino: «Se riusciamo a cambiare l’acciaio, cambia l’Italia intera».
L’obiettivo, aggiunge, è quello di «contribuire a indicare dal basso al governo, alle parti sociali e alla filiera siderurgica nazionale una via di uscita dal preoccupante stallo nel quale il settore è ormai finito, con grave danno allo sviluppo e alla qualità della vita di queste strategiche realtà locali». Taranto e Piombino sono unite dall’esigenza - chiosa Melucci - di adottare uno schema moderno di accordi di programma che pacifichi e ridia prospettiva a vasti ed articolati sistemi territoriali che tanto hanno dato alla causa dell’Italia, il tutto nella cornice degli indirizzi tracciati dall’Unione Europea ai fini della cosiddetta transizione giusta». Con questo «spirito e questi obiettivi - conclude il sindaco - i comuni protagonisti dell’iniziativa presenteranno presto a Roma il loro manifesto per l’acciaio verde italiano».