Incidente in salento
Ugento, precipita aereo ultraleggero: 2 morti. Si indaga per omicidio colposo
Incidente nel pomeriggio nei pressi di Gemini: le vittime un imprenditore 73enne e un 43enne
La Procura di Lecce indaga per omicidio colposo nell’inchiesta sulla caduta ieri pomeriggio a Gemini, frazione di Ugento di un velivolo ultraleggero nel quale sono morti Tommaso Arbace, di 73 anni imprenditore edile di Gagliano del Capo e a Gianluca Causo, di 43, di Melissano. Il fascicolo aperto dal magistrato inquirente Maria Rosaria Micucci è al momento a carico di ignoti. Si tratta di un procedimento penale necessario per poter disporre gli accertamenti tecnici per la perizia sui rottami del velivolo. Il perito nominato è un colonnello dell’aeronautica in pensione e dovrà stabilire se alla base della tragedia ci sia stato un problema meccanico insorto durante il volo oppure un errore umano. Ipotesi questa che al momento sembra essere la più avvalorata.
IERI LA TRAGEDIA - Un aereo ultraleggero è precipitato in Salento e le due persone a bordo sono morte nell’impatto. Il velivolo è caduto in prossimità della strada provinciale che collega Ugento con la frazione di Gemini. Il velivolo, subito dopo lo schianto avvenuto a ridosso della strada provinciale che collega Ugento a Gemini, ha preso fuoco.
Le vittime sono il pilota del velivolo, Tommaso Arbace, 73 anni, imprenditore edile di Gagliano del Capo (Lecce); e Gianluca Causo, 43 anni, di Melissano (Lecce). I due corpi sono stati estratti dai vigili del fuoco che hanno lavorato tra le lamiere del velivolo.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, l’ultraleggero sarebbe precipitato poco dopo il decollo. L’imprenditore Tommaso Arbate, che era ai comandi, subito dopo il decollo avrebbe effettuato una improvvisa virata, manovra che il manuale di volo libero vieta dopo il decollo. Dopo pochi secondi il velivolo sarebbe quindi precipitato prendendo fuoco nell’impatto con il suolo.
Il velivolo, di proprietà del pilota, l’imprenditore Tommaso Arbace, è un biposto modello «Freccia», costruito dalla casa salentina Promec, è di ultima generazione realizzato in carbonio e vetroresina. Viene considerato un ultraleggero avanzato, molto performante, che può superare i 250 chilometri orari.
Il tipo di velivolo precipitato è dotato di un paracadute balistico che se utilizzato nei tempi dovuti può salvare i piloti a bordo. Evidentemente la repentinità degli eventi non ha permesso di azionare il meccanismo. Le due vittime erano in possesso di un regolare brevetto di pilota sebbene, a detta di chi li conosceva, dedicassero poco tempo alla grande passione che li accomunava, e per questo considerati piloti non esperti.
ll magistrato di turno, Maria Rosaria Micucci, ha disposto il sequestro dell’ultraleggero.
Il 25 maggio 2014 nella stessa avio superficie era precipitato un altro ultraleggero. A bordo viaggiavano padre e figlio che morirono nello schianto.