un colpo al clan strisciuglio
Bari, estorsioni sui concerti: si consegna il secondo uomo
Luca Marinelli sarebbe stato il complice di Carlo Alberto Baresi
BARI - Si è presentato ieri di buon mattino nella caserma dei carabinieri, Stazione Carbonara. Di lì, il passaggio prima in Questura poi in carcere è stato rapidissimo. Il tempo necessario per notificargli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti con l’accusa di estorsione aggravata e sbrigare le pratiche di rito. Mentre Carlo Alberto Baresi, ritenuto, anche a detta di alcuni collaboratori di giustizia, l’attuale reggente clan Strisciuglio, era già finito in carcere lunedì, il suo presunto complice, Luca Marinelli, 39 anni, non era stato rintracciato. Probabilmente sentendosi braccato dalla Polizia che stava stringendo il cerchio su di lui, ha preferito costituirsi. Una irreperibilità, la sua, insomma, durata pochissime ore.
L’indagine lampo condotta dagli agenti della Squadra mobile è iniziata lo scorso settembre a seguito della denuncia di un imprenditore specializzato nella guardiania dei centri commerciali e nella gestione dei servizi di sicurezza di grandi eventi e concerti tra i quali anche quelli di big della musica italiana organizzati al Palaflorio. «Dacci 10mila euro subito altrimenti non lavori più». Questo, in sintesi, il tenore della minaccia che ha convinto la vittima a rivolgersi alla polizia per denunciare.
Se Baresi, libero dopo avere scontato una condanna inflitta dalla magistratura giudicante barese nell’ambito dell’operazione «Eclissi», era stato arrestato nella nella sua abitazione di Carbonara, Marinelli, al contrario, era momentaneamente sfuggito alla cattura. Stretto nella morsa tesa dagli agenti, però, non ha potuto fare altro che consegnarsi spontaneamente.
Un arresto dietro al quale si confermano gli appetiti della criminalità sul fronte delle attività estorsive anche sul fronte delle attività collaterali rispetto all’organizzazione dei concerti. Un episodio che ricorda quanto accadde nel 2015 con il concerto di Vasco Rossi quando vennero arrestati altri presunti componenti del clan Strisciuglio per l’imposizione del pizzo ai commercianti e venditori ambulanti fuori dallo stadio San Nicola. Una vicenda quest’ultima che processualmente è approdata in primo grado a cinque condanne inflitte al termine di un processo celebrato con rito abbreviato in cui il Comune di Bari si costituì parte civile. Delle scorse settimane, invece, la pretesa di 10mila euro ai danni di un imprenditore per continuare a lavorare indisturbato, a 15 giorni dai concerti di Laura Pausini. Questa mattina Marinelli si presenterà davanti al gip del Tribunale Francesco Pellecchia per l’interrogatorio di garanzia. A coordinare l’inchiesta, il pm antimafia Lidia Giorgio.
Con Baresi ora in carcere e «Mimmo la luna» in regime di carcere duro, il clan Strisciuglio, ritengono gli inquirenti, dovrà riorganizzare il suo assetto.