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Mafia, sorveglianza speciale per 8 pregiudicati foggiani

 
Redazione online

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questura di foggia

Tutti legati al clan Moretti e Romito, tra i 31 e i 43 anni d'età

Mercoledì 10 Ottobre 2018, 13:36

Otto misure di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora nei comuni di residenza sono state notificate ad altrettanti pregiudicati della provincia di Foggia «ritenuti pericolosi per la sicurezza e per la pubblica moralità».
I provvedimenti sono stati chiesti dal Questore e dal Procuratore di Foggia e riguardano otto pregiudicati legati ai clan Moretti e Romito, di età compresa tra i 31 e i 43 anni con precedenti per droga, armi, rapine e furti, tentato omicidio, sequestro di persona ed estorsioni.
Stando agli accertamenti di inquirenti e investigatori foggiani, tali soggetti devono «ritenersi abitualmente dediti a traffici delittuosi», si sospetta «vivano abitualmente, per la condotta ed il tenore di vita, anche in parte, con i proventi di attività delittuose» e sono «sospettati di essere dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica».
Le misure di prevenzione personale, con durata da 1 a 5 anni, prevedono l’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza, Foggia, Mattinata, Orta Nova, Cerignola, Manfredonia e San Severo, oltre alla permanenza in casa nelle ore notturne.
«Queste misure - spiega la Questura di Foggia in una nota - rappresentano un altro importante passo in avanti nell’opera di ripristino della legalità nella provincia di Foggia e di restituzione del suo territorio alla collettività, sottoponendo soggetti pericolosi a specifiche forme di controllo e pesanti restrizioni di movimento che, ove violate, comportano l’arresto immediato e la conduzione in carcere».
Dall’inizio dell’anno sono stati notificati in quel territorio 110 avvisi orali, 19 fogli di via obbligatori, 35 provvedimenti di daspo e proposte 38 misure di sorveglianza speciale, oltre a confische eseguite per un totale di oltre 1,5 milioni di euro nei confronti dei boss Salvatore Di Summa e Matteo Notarangelo.

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