Respinto il ricorso d'urgenza
Bari, primo no del Tar a Giancaspro De Laurentiis può usare il San Nicola
Scende in campo anche il sindaco: «Da tifoso mi sento offeso». Ma la partita di domenica non è a rischio
BARI - Il Tar, per ora, dice no all'ex patron del Bari, Cosmo Giancaspro. Il presidente del Tribunale amministrativo di Bari, Angelo Scafuri, ha infatti respinto questo pomeriggio il decreto cautelare con il quale veniva richiesto dall'ex presidente del club biancorosso la sospensiva dell'affidamento del «San Nicola» alla Ssd Bari di Luigi De Laurentiis. Si tratta di un atto monocratico che, non ravvisando il danno grave e irreparabile tale da giustificare un provvedimento immediato, ha rinviato la discussione del caso alla prima udienza utile in camera di consiglio, fissata il 3 ottobre. In quella data il tribunale amministrativo barese deciderà se confermare il decreto presidenziale, quindi respingere la sospensiva, o cambiare orientamento.
Secondo Giancaspro il Comune non avrebbe rispettato l’obbligo di mettere a gara la gestione dello stadio e - così facendo - avrebbe danneggiato proprio la società dell’imprenditore molfettese, desiderosa di salvarsi dal fallimento iscrivendosi al campionato dilettantistico di Terza categoria. Il ricorso di Giancaspro mirava ad ottenere un provvedimento urgente, in attesa della discussione della domanda di sospensiva in camera di consiglio in cui si parlerà anche dell’assegnazione a De Laurentiis del nuovo titolo sportivo.
Ieri il capo di gabinetto del Comune, Davide Pellegrino, ha coordinato la strategia degli avvocati dell’amministrazione contro la richiesta di Giancaspro. Da un’analisi del ricorso, è infatti evidente che l’obiettivo dell’imprenditore molfettese (indagato per la bancarotta fraudolenta della società Finpower e per l’ostacolo alla vigilanza della Covisoc sulla Fc Bari) sia quello di costruirsi una via d’uscita rispetto alla richiesta di fallimento della Fc Bari. Giancaspro ha infatti chiesto l’ammissione al concordato preventivo, ed entro 30 giorni dovrà presentare al Tribunale il piano di salvataggio. Come si salva una società di calcio con 12 milioni di debiti che ha perso il diritto a iscriversi al campionato? Ripartendo dal torneo dilettantistico di Terza categoria, e prospettando al tribunale fallimentare l’ipotesi di una cessione.
La prossima settimana, infatti, la Fallimentare è chiamata ad esprimersi sulla relazione del commissario giudiziale della Fc Bari, Elbano De Nuccio: il giudice Angarano dovrà decidere se Giancaspro può andare avanti nel salvataggio o se invece - come ha chiesto la Procura - debba essere dichiarato il fallimento. Ecco che, davanti al Tar, Giancaspro dichiara «lo scopo di conseguire la continuità aziendale» della Fc Bari, iscrivendosi entro domenica 30 alla Terza categoria. Campionato che vorrebbe giocare sul terreno del San Nicola, la cui concessione alla Fc Bari è scaduta il 30 luglio. Ha senso tutto questo? Dal punto di vista sportivo non molto (per i regolamenti federali la Fc Bari è destinata alla radiazione). Dal punto di vista amministrativo, lo stabilirà stamattina il tribunale.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco, Antonio Decaro.«Da tifoso mi sento profondamente offeso», ha detto aggiungendo - a proposito della decisione del Tar - che il provvedimento rassicura la città, ma intanto il calcio non sarà sospeso. Mi sento rincuorato - dice - ma non riesco a cancellare la sensazione di offesa che mi ha lasciato la lettura del ricorso. Per quel che mi riguarda mi auguro che Giancaspro cancelli il nome di Bari dalla sua squadra, che al momento non mi risulta essere iscritta a nessun campionato. I suoi comportamenti hanno rotto ogni possibile relazione con questa comunità”.