IL caso di Nicolina
Ischitella, omicidio 15enne madre fa causa al Comune
La ragazza fu uccisa con un colpo in faccia dall'ex convivente della donna che ora accusa di negligenza i servizi sociali
I genitori di Nicolina Pacini, la 15enne di Ischitella (Foggia) uccisa il 22 settembre 2017 con un proiettile in faccia sparato dall’ex compagno della madre, Antonio Di Paola, che dopo il delitto si è suicidato, hanno citato in giudizio dinanzi al Tribunale civile di Foggia il Comune di Ischitella. Lo comunica il legale della famiglia, Gelsomina Cimino, secondo la quale l’ente comunale «va ritenuto responsabile ai sensi dell’art. 2049 Codice civile per la condotta negligente, impropria e colposa posta in essere dai propri dipendenti addetti ai Servizi sociali».
«Con prosa arcaica ma efficace, l’art. 2049 C.c. - spiega il legale - sotto la rubrica 'Responsabilità dei padroni e dei committentì, dispone che 'I padroni e i committenti sono responsabili per i danni arrecati dal fatto illecito dei loro domestici e commessi nell’esercizio delle incombenze a cui sono adibitì».
Secondo il legale, nonostante i vari segnali di pericolo per la ragazzina, «il personale del Comune è incorso in imperizia nel gestire la vicenda poiché, anziché percepire la delicatezza della situazione e la necessità di procedere ad ulteriori ed approfondite indagini da parte degli organi giudiziari competenti, ha omesso ogni accorgimento, finanche quello di allertare i nonni, così rendendo agevole al Di Paola di avvicinare la ragazza all’atto di recarsi a scuola e provocarle la morte!».