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Foggia, chiesto il tagliando sull’ordinanza malamovida

Redazione Foggia

Dopo le associazioni di categoria, il Pd presenta un pacchetto di proposte

FOGGIA - Dopo la richiesta delle associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato) di rivedere l’ordinanza restrittiva sulle attività esterne della movida foggiana, il Partito democratico scende in campo in via ufficiale e come azionista della maggioranza guidata da Episcopo chiede di fatto un tagliando per la stessa ordinanza.

«Il tema della cosiddetta “malamovida” rappresenta una sfida cruciale per molte città italiane, specialmente nei contesti urbani dove si intrecciano attività commerciali, spazi pubblici e residenze. Anche a Foggia la convivenza tra esigenze diverse richiede un approccio intelligente e bilanciato che tuteli il diritto al riposo dei cittadini, garantisca la sicurezza urbana e favorisca lo sviluppo delle attività economiche in modo ordinato e sostenibile. Dopo due mesi di applicazione di un’ordinanza sperimentale a carattere temporaneo, riteniamo che sia arrivato il momento di fare un primo bilancio e avviare una riflessione condivisa in vista della stagione estiva. Il Partito Democratico, parte integrante dell’Amministrazione comunale, è impegnato a favorire soluzioni strutturali e partecipate, che rafforzino il patto di fiducia tra cittadini, istituzioni ed operatori economici», si afferma in una nota della segreteria cittadina del Partito democratico.

Le proposte per migliorare la vita notturna sono state messe nero su bianco: Revisione degli orari di somministrazione. Alla luce dell’esperienza degli ultimi mesi, proponiamo di armonizzare gli orari di somministrazione prevedendo fino all’1 dalla domenica al mercoledì, fino alle 2:00 il giovedì, venerdì e sabato.

«Tale rimodulazione rappresenta un equilibrio tra il diritto al lavoro degli esercenti e quello al riposo dei residenti, evitando estremi e situazioni incontrollate», dicono dal Pd che chiede anche l’estensione deli orari di chiusura nei fine settimana: «Limitatamente alle serate del venerdì e del sabato, proponiamo la possibilità di estendere l’orario di chiusura fino alle ore 3, per accompagnare e regolare in modo ordinato le presenze più numerose tipiche del weekend», dicono dalla segreteria cittadina.

Uno degli argomenti più contriversi riguarda la gestione degli spazi esterni e quindi all’occupazione del suolo pubblico.

«Proponiamo di regolamentare l’uso dei dehors e degli spazi esterni tenendo conto della conformazione dei locali e dei limiti strutturali esistenti, stabilendo criteri chiari sul numero massimo di persone ammesse e sul rispetto del decoro urbano», affermano dal Pd che si sofferma anche sull’ordinanza relativa al divieto di asporto per bevande analcoliche: «Riteniamo opportuno - dicono i piddini - rimuovere il divieto generalizzato per le bevande analcoliche, che penalizza ingiustamente attività virtuose che operano nel rispetto delle norme e non incidono negativamente sulla sicurezza pubblica.»

Un tema importante, rilanciato anche dalle organizzazioni di categoria, riguarda la sicurezza urbana. Nella proposta del Pd si aprla di un «rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, specialmente nel centro cittadino durante le ore serali e notturne. Una città viva e sicura si costruisce anche con la vigilanza attiva e il contrasto puntuale a fenomeni di illegalità e inciviltà.»

«Come Partito Democratico ci impegniamo a lavorare in modo costruttivo con tutti i soggetti istituzionali coinvolti, per costruire un modello di gestione della movida che sia moderno, rispettoso e inclusivo. Una città viva va stimolata, accompagnata e regolata con intelligenza. La convivenza urbana è possibile solo attraverso l’ascolto, la responsabilità e la cooperazione», conclude la nota della segreteria cittadina del Pd. Appare evidente che queste proposte dovranno essere girate dal gruppo consiliare alla sindaca, alla giunta ed ovviamente alla delegazione del Pd nell’esecutivo di Palazzo di città.

Sulle proposte non mancano tuttavia le polemiche politiche come quella del consigliere civico Giuseppe Mainiero: «L'ordinanza va corretta, dicono. Nonostante le sciocchezze che vi erano contenute fossero chiare sin dal momento in cui è stata pubblicata. Allora, però, il PD scelse il suo sport preferito: fingere pavidamente di essere una specie di passante, dichiarando di non essere stato coinvolto, scaricando pilatescamente sulla sola sindaca la responsabiltà di quel provvedimento. Adesso che la verifica politica è entrata nel vivo, come per magia, il PD si sveglia, chiedendo prima un maggiore pattugliamento del territorio da parte della Polizia Locale e poi la correzione della famigerata ordinanza contro la "malamovida".»

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