Il caso
Duplice omicidio Dell’Olio, a Foggia condanna confermata per Lastella
Il 53enne di Cerignola, già impiegato del cup per le prenotazioni di visite mediche, è accusato del duplice omicidio dei concittadini Giuseppe e Francesco Dell’Olio, padre e figlio di 65 e 24 anni, accoltellati il pomeriggio del 12 dicembre 2016
CERIGNOLA - Rigettato dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione il ricorso difensivo che sosteneva la tesi della legittima difesa e chiedeva la celebrazione di un nuovo processo, è diventata definitiva la condanna a 18 anni di Francesco Lastella, 53 anni di Cerignola, già impiegato del cup per le prenotazioni di visite mediche, accusato del duplice omicidio dei concittadini Giuseppe e Francesco Dell’Olio, padre e figlio di 65 e 24 anni, accoltellati il pomeriggio del 12 dicembre 2016 in un garage di via dei Tulipani al rione Fornaci, in uso all’imputato. Movente la situazione di tensione perchè Lastella si occupava del disbrigo delle pratiche di riabilitazione di Francesco Dell’Olio in seguito a un incidente stradale, e le vittime lamentavano i tempi lunghi; nell’inchiesta anche l’ombra di un debito di droga contratto dall’imputato, tesi respinta dalla parte civile. L’omicida fu arrestato nell’immediatezza; dopo 4 mesi l’11 aprile 2017 fu posto ai domiciliari; e scarcerato a gennaio 2018 per decorrenza termini.
In primo grado il gup di Foggia il 19 giugno 2019 lo condannò a 20 anni nel processo abbreviato; pena ridotta a 18 anni il 3 maggio 2023 dalla corte d’assise d’appello di Bari. Gli avv. Giuseppe Perrone e Antonello De Cosmo nel ribadire la tesi della legittima difesa e in subordine dell’eccesso colposo in legittima difesa chiedevano alla Cassazione di annullare la condanna e ordinare la celebrazione di un nuovo processo. Il pg e l’avv. Francesco Santangelo, legale di parte civile per moglie e figlia/sorella delle vittime, chiedevano l’inammissibilità o il rigetto del ricorso.
Quando la volante giunse nel garage, trovò Giuseppe Dell’Olio moribondo che indicò Lastella: “è stato lui, ha prima ammazzato mio figlio, dopo ha colpito me con questo coltello”, riferito all’arma trovata sul letto. Lastella nell’immediatezza raccontò d’aver sentito urlare, bussare alla porta, quindi essere travolto dai Dell’Olio già sanguinanti. Arrestato e interrogato poche ore dopo dal pm, sostenne d’aver agito per legittima difesa: Giuseppe Dell’Olio gli aveva telefonato, avevano fissato l’incontro per parlare delle visite fisiatriche cui doveva essere sottoposto il figlio, ma a fronte delle difficoltà opposte dall’impiegato per gestire la vicenda, Dell’Olio senior si era spazientito, aveva scagliato un fornelletto contro Lastella, estratto un coltello a serramanico e minacciato di “tagliarlo”, mentre il figlio Francesco metteva a soqquadro il box; al che Lastella aveva afferrato un coltello da un mobiletto: “ho pensato solo a difendermi e li ho colpiti con diversi fendenti”.
Sentito 2 giorni dopo dal gip, il sospettato accusò padre e figlio di rifornirlo di cocaina; d’aver accumulato un debito di 2mila euro; parlò di richieste assillanti per saldare i conti; aggiunse d’essere stato minacciato di morte nel box; e ribadì d’essersi difeso. La tesi del litigio per debiti di droga è respinta da familiari delle vittime e dall’avv. Santangelo.
Il gup rimarcò che non fu Giuseppe Dell’Olio a telefonare per vedersi ma fu l’impiegato a spostare l’incontro nel box; che Giuseppe Dell’Olio aveva un coltello debitamente chiuso e riposto nel giubbotto per cui “quell’arma non l’ha mai estratta; non prese mai l’iniziativa di puntarla contro Lastella, nè ebbe il tempo di usarla. Sulla base delle tracce obiettive” scrisse il giudice nel motivare la sentenza che ha retto in appello e Cassazione “si deve affermare che i Dell’Olio non devono aver esercitato alcuna forma di aggressione, ma neppure di reazione contro Lastella. Non erano armati (il padre il coltello lo aveva in tasca); furono colpiti a sorpresa; solo loro due presentavano tagli tipici di chi tenta la difesa, mentre Lastella rimase totalmente incolume. L’unico armato è risultato essere l’imputato che verosimilmente prima dell’arrivo delle parti offese si era sistemato in tasca ben 2 lunghi coltelli, tirandone fuori poi solo uno”.