Il caso
Foggia, il progetto truccato del «Riuniti»: la Procura chiede processo per due baresi
Le indagini della Finanza hanno già portato ai rinvii a giudizio in due differenti filoni che riguardano sempre appalti
FOGGIA - L’accusa è di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Ovvero di aver consegnato in anteprima un progetto al rappresentante di un’impresa, consentendogli di modificarlo e renderlo «su misura». È per questo che la pm Anna Landi della Procura di Foggia ha chiesto il rinvio a giudizio di due baresi, l’ingegnere Nicola Stefanelli, 58 anni, e l’imprenditore Beppe Fragasso, 70 anni: secondo l’accusa si sarebbero messi d’accordo per truccare un appalto da 1,5 milioni degli Ospedali Riuniti di Foggia.
L’episodio è una costola dell’indagine che, a dicembre 2021, portò all’arresto e alle successive dimissioni dell’allora direttore generale Vitangelo Dattoli (nel frattempo finito a processo, non per questa vicenda, ma per un singolo capo di imputazione relativo ad un altro appalto). E si basa sulle indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza di Bari, che per mesi hanno ascoltato e pedinato Dattoli (difeso dall’avvocato Antonio La Scala) e i suoi più stretti collaboratori. Stefanelli (avvocati Elio Addante e Carmelo Stefanelli) era un consulente esterno dell’azienda ospedaliera foggiana e fu coinvolto nelle perquisizioni ordinate dalla Procura nel febbraio 2020 (il Riesame annullò il sequestro di una somma di denaro contante che secondo l’accus sarebbe stato il corrispettivo di un diverso episodio di corruzione). Secondo l’accusa l’ingegnere barese, nominato membro della commissione di verifica della procedura d’appalto, a settembre 2019 avrebbe consegnato a Fragasso (difeso dall’avvocato Michele Laforgia) «il progetto esecutivo e il quadro esecutivo» del progetto per la riqualificazione di viale Pinto, cui il titolare dell’impresa Garibaldi avrebbe apportato «alcune modifiche, ed in particolare, suggerendo la sostituzione della classificazione dei lavori sotto la categoria Og2 piuttosto che Os24». Dopo la perquisizione Fragasso, che è anche presidente di Ance Bari-Bat e vicepresidente di Confindustria Bari-Bat, ha rinunciato a partecipare all’appalto ribadendo però la propria estraneità alle condotte contestate. L’appalto è stato definitivamente revocato a settembre 2022 dal nuovo direttore generale dei Riuniti, Giuseppe Pasqualone. Sarà ora il gup a stabilire se gli elementi raccolti dall’accusa sono sufficienti per disporre il rinvio a giudizio di Stefanelli e Fragasso.
Sugli appalti dei Riuniti di Foggia sono attualmente in corso diversi processi. Uno riguarda lo stesso Dattoli (nei cui confronti sono nel frattempo cadute altre tre ipotesi di indagine), imputato per l’appalto del servizio di trasporto di organi e 600mila euro insieme agli ex vertici della Alidaunia di Foggia e ad altre quattro persone: il processo entrerà nel vivo il 13 giugno con l’esame dei testi della Procura. Un altro processo riguarda gli appalti truccati nel periodo 2018-2021 e vede al centro l’ex direttore dell’area gestione tecnica dei Riuniti, Massimo De Santis, che ha patteggiato tre anni e due mesi dopo essere stato licenziato: le accuse riguardano altri sette imprenditori, due dipendenti pubblici, un notaio e un consulente accusati a vario titolo di concussione, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico. Il 16 maggio è prevista udienza davanti alla Prima sezione collegiale (presidente Diella), ma potrebbe essere eccepito un difetto di competenza per materia che porterà a trasferire il dibattimento davanti al giudice monocratico.