Nel foggiano
Polemica tra istituzioni, Lucera perde una scuola: appello alla Provincia
Rimando di responsabilità tra Regione, Comune e plessi La Bozzini-Fasani verso la soppressione
LUCERA - Il dimensionamento scolastico tiene sempre banco, acuendo la divisione nella comunità lucerina. Anche alla luce dei «teatrini» che stanno andando in scena sulla questione nelle ultime settimane. Da qui, l’appello accorato al presidente della Provincia Giuseppe Nobiletti, promosso dalla «Lista per gli Agricoltori» e dal comitato civico «Fare», affinché intervenga quale interlocutore autorevole e istituzionale tra amministrazione comunale e istituzioni scolastiche interessate per attenzionare in maniera più neutrale la problematica. Così da operare scelte più logiche di quelle compiute. Anche se in verità definirle scelte sembra azzardato, trattandosi al più di rimando di responsabilità all’istituzione che dovrà operare la scelta definitiva. Ossia la Regione, adesso chiamata a tagliare. Specialmente ora che la Corte Costituzionale si è espressa contro il ricorso intentato da tre regioni italiane, tra cui la Puglia appunto. «Spegnendo così le residuali speranze di quanti si illudevano che i tagli ci sarebbero stati risparmiati» rimarcano i promotori dell’appello al presidente Nobiletti.
L’accusa all’amministrazione comunale Pitta è su tutti fronti, in guisa di una scelta di non scegliere rimandando il pallino alla giunta regionale. Ma il comitato civico «Fare» e la «Lista degli Agricoltori» (che è rappresentata in comune dalla consigliera Antonella Matera) stigmatizzano anche il ruolo del consigliere regionale Antonio Tutolo, espressione del territorio ed ex sindaco, che in occasione della litigata sul tema con l’attuale primo cittadino, durante la riunione del consiglio d’istituto della «Bozzini-Fasani» (scuola in predicato di essere soppressa per l’anno 2024/25), «ha sostenuto, con non poca veemenza, la causa dell’accorpamento dei due istituti superiori di Lucera (il Tecnico «Vittorio Emanuele III» ed il Professionale «Alberico Marrone» sottodimensionati, per cui tale opzione sacrificherebbe meno dell’attuale scelta, salvando per alcuni anni le scuole di Lucera) dimenticando, però, che i consiglieri comunali della sua area di riferimento, insieme alla quasi totalità dell’opposizione, lo scorso 7 settembre, protocollavano al Comune una missiva nella quale si dicevano sfavorevoli alla ventilata proposta di fusione dei due istituti secondari superiori».
Insomma, come si può intendere non c’è intesa tra le parti in causa. Tanto meno si profila all’orizzonte un accordo a livello di istituzioni scolastiche cittadine, remando tutti non da una sola parte per salvare la situazione ma badando a salvaguardare la propria barca. Senza sapere, inverosimilmente, che è la città che perde nel suo segmento più nobile: la scuola.