elezioni amministrative

Foggia, Di Mauro: «Il centrodestra battuto con i voti degli ex»

massimo levantaci

Il candidato sindaco: «Landella, Iaccarino... ci sono i social a testimoniarlo. Ora opposizione, capitalizzeremo i voti ottenuti»

FOGGIA - Che fosse un’impresa impossibile lo avevano capito un po’ tutti. Non a caso le rinunce alla candidatura nella sfida alle Comunali foggiane che vedevano l'estate scorsa i due principali blocchi abbastanza disorientati e disuniti, sul fronte centrodestra erano diventate quasi un marchio di resa già prima di entrare in corsa. A un certo punto i «no» in successione dei erano diventate una sequenza imbarazzante per gli elettori di parte. Il cerino a quel punto non poteva che restare acceso nelle mani del segretario provinciale di Forza Italia, Raffaele Di Mauro, che l’ha diligentemente portato alla meta anche se quei 17268 voti si traducono in un 26% che in questo momento appare una soglia risibile rispetto alle aspirazioni dello schieramento che annovera tra le sue fila anche il partito della premier Fratelli d’Italia. Adesso «saremo responsabili per il bene della città», promette il nuovo capo dell’opposizione ma intanto a destra serpeggia disorientamento e delusione.

Da cosa si riparte?

«Dalla rigenerazione che abbiamo cominciato, non è mai facile ripartire ma noi ce la stiamo mettendo tutta».

In realtà lei ha parlato anche di rinnovamento del centrosinistra, alludendo ai presunti nuovi ingressi incamerati.

«I vari Landella (ex sindaco: ndr), Iaccarino, Iacovangelo e altri hanno votato tutti per il centrosinistra. Mi sembra un fattore innegabile e sono peraltro i social a documentarlo. Alcuni non hanno avuto remore a dichiararlo pubblicamente».

La vittoria al primo turno del centrosinistra appare schiacciante.

«Con dieci liste piene di contraddizioni non sarebbe potuta andare diversamente. I numeri sono quelli, mi auguro che adesso si esca dalla logica dei condizionamenti numerici e che la sindaca Episcopo tracci una linea tra ciò che è stato e l’amministrazione che c’è da portare avanti».

Come spiega l'eventuale trasmigrazione di voti tra voi e il centrodestra?

«Abbiamo combattuto a mani nude, siamo entrati in una contesa politica non facile per noi. Poi, l’ho detto: tanti che erano dall’altra parte e hanno votato contro di noi».

Le avrebbe fatto piacere incassare il voto dei vostri impresentabili?

«Noi abbiamo iniziato una rigenerazione al nostro interno, non rimpiango quei voti. Dico solo che non mi sarei aspettato di trovarli dall’altra parte».

Non teme di attribuire un peso specifico maggiore di quel che sembra ai voti dei vostri ex, ammesso che sia andata così?

«Non me lo sono inventato io, ci sono le dichiarazioni con tanto di filmato. E il voto al candidato sindaco vale tre volte il voto di opinione».

Ritiene siano state elezioni partecipate?

«Avevo previsto 65mila votanti, abbiamo sbagliato di poco (72.272). I candidati però erano tanti. Dati comunque in linea con il trend nazionale».

L’astensionismo è stato sconfitto con un brillante +15% solo nl lunedì.

«Non è andata male da questo punto di vista».

Come pensate adesso di capitalizzare questa esperienza?

«Io l’ho presa come una missione per la città e il centrodestra».

Si dice che in cambio del sacrificio le proporranno di correre alle Europee nel 2024.

«Una fantasia, inutile parlarne. Foggia si aspetta un po’ più di considerazione dal centrodestra, rilevo che la città capoluogo non ha un parlamentare di Forza Italia (Giandiego Gatta è di Manfredonia: ndr). Vediamo se i partiti del centrodestra riterranno opportuno valorizzare questa esperienza».

Porrà una pregiudiziale su questo?

«Ora il mio obiettivo è valorizzare sul piano politico e amministrativo questa esperienza, cercare di tenere viva la squadra che abbiamo messo su e andare avanti. Non si bitta via niente».

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