sanità ed affari
Foggia, appalti sospetti al Policlinico: l’udienza slitta di due mesi
Otto milioni di euro di affidamenti. Sott’accusa 11 persone tra dirigenti, imprenditori e professionisti
FOGGIA - Slitta di un paio di mesi per un difetto di notifica a un imputato l’udienza preliminare, iniziata 48 ore fa davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Foggia Antonio Sicuranza, relativa all’inchiesta a carico di 11 persone per presunti illeciti in 5 appalti/affidamenti lavori per complessivi 8 milioni banditi dal Policlinico Riuniti di Foggia.
Al centro del processo ci sono la riqualificazione e attivazione di 8 sale operatorie, con impegno di spesa di 2 milioni e 200mila euro; la gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti elettrici, per un impegno di spesa di 4 milioni; lavori di viabilità interna e accessi carrabili e pedonali con impegno di spesa di 42mila euro; attività di taglio, piallatura legno e forniture con 21 affidamenti e forniture per 140mila euro; la gestione e manutenzione degli impianti gas medicinali e tecnici per un impegno di spesa di 1 milione e 600mila euro.
Il pubblico ministero Anna Landi chiede il rinvio a giudizio di 2 funzionari ospedalieri, 7 imprenditori, 1 notaio, 1 consulente. Rispondono a vario titolo di 9 capi d’accusa per fatti avvenuti tra il 2018 e il 2021: 3 concussioni (un funzionario ospedaliero avrebbe preteso da imprenditori regalie varie e lavori gratis nelle sue abitazioni); 5 turbative d’asta e /o turbata libertà del procedimento di scelta del contraente; 1 falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, in relazione a una presunta falsa delega. Il legale degli ospedali riuniti ha preannunciato in udienza la costituzione di parte civile che verrà formalizzata nella prossima udienza di metà novembre.
L’accusa poggia su intercettazioni, dichiarazioni di imprenditori, acquisizioni documentali. L’indagine di Procura e Guardia di Finanza fu avviata a febbraio 2020 con una serie di perquisizioni e sequestri; e sfociò nel blitz del 17 gennaio 2023 con 4 arresti su ordinanze cautelari del gip. In carcere finì un dirigente ospedaliero, accusato di concussione e turbativa d’asta per più appalti: dal 7 marzo è ai domiciliari fuori regione; il gip ordinò gli arresti domiciliari per tre manager baresi di aziende del settore sanitario, accusati di turbativa d’asta e turbata libertà di scelta del procedimento di scelta del contraente in relazione ai lavori di riqualificazione e attivazione delle sale operatorie, che furono rimessi in libertà dal Tribunale del riesame di Bari il 6 febbraio. Due imprenditori sono contestualmente parti offese quale vittime di concussioni; e imputati di concorso in turbativa d’asta con l’ex dirigente degli ospedali riuniti. Tutti gli imputati respingono le accuse.