Il caso
Vieste, chiesti 3 euro ai turisti per scaldare il biberon al bar
La denuncia arriva da un’associazione di consumatori. Il sindaco: approfondiremo
VIESTE - Tre euro per riscaldare il biberon di un neonato, questa la richiesta fatta a una coppia di turisti romani in vacanza dal titolare di un chiosco sul lungomare Europa di Vieste. La vicenda viene segnalata dall’associazione di tutela dei consumatori Giustitalia che informa di aver inviato una segnalazione al Garante per la sorveglianza sui prezzi ed al Comune di Vieste per i provvedimenti del caso. Ma c'è anche chi parla di fake news: potrebbe trattarsi della stessa vicenda da «copia e incolla» registrata a San Teodoro in Sardegna, il sospetto del sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, che ha promesso comunque di approfondire quanto denunciato. «Devo tuttavia segnalare che su entrambi i lungomare, Mattei e Europa, non ci sono chioschi. Ma non c'è dubbio che il caso, se vero, merita una severa condanna: un vero e proprio atto di scortesia».
Dunque Vieste come San Teodoro come recita anche il comunicato di Giustitalia che si appresta tuttavia a precisare: «Trattasi di refuso». «Due giorni fa - denunciano Angela Putzulu e Luigi De Rossi referenti dell’associazione - Ilaria D.R., 38 anni, romana, mamma di un bambino di poco più di un anno, prima di andare in spiaggia, dopo che il marito l'aveva accompagnata con l’auto e lasciata nei pressi di un tratto di spiaggia libero, decide di farsi scaldare il biberon del piccolo presso un bar chioschetto ubicato sul lungomare...
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