FOGGIA

Manfredonia, l'area protetta «Monte Aquilone» è trasformata in una discarica

Anna Maria Vitulano

Il patrimonio naturalistico del Gargano è alla mercé dei vandali che ci scaricano rifiuti

MANFREDONIA - Possedere aree naturalistiche di altissimo pregio e non saperle proteggere, valorizzare e renderle fruibili come attrattatore turistico. Accade a Manfredonia, città che a tutti gli effetti ha sempre trattato questi beni con grande superficialità.
Nel novero dei beni trascurati c’é il territorio di Monte Aquilone, compreso nel perimetro dell’area protetta del Parco Nazionale del Gargano, dove anni addietro venne realizzata una centrale sperimentale fotovoltaica dell’agenzia nazionale Enea, una delle prime sperimentate in Italia ma ormai dismessa e vandalizzata. Terreni lasciati alla mercé di vandali che hanno iniziato a li utilizzarla come discariche a cielo aperto.

Sul sito web del Parco Nazionale Monte Aquilone viene descritto come «... una delle aree steppiche più estese ed integre del Gargano e forse d’Italia...ancora numerose sono le nidificazioni di calandra, calandrella, occhione, beccamoschino. Numerosi ortotteri, le mantidi e gli insetti stecco, rappresentano le prede per molte specie di rapaci nidificanti e migratori. Tante le orchidee, con stazioni delle endemiche Ofride di Siponto e Ofride del Promontorio». Eppure l’affronto è totale e diverse le denunce e le segnalazioni seguite da richieste di intervento di pulizia e bonifica. L’ultima, in ordine di tempo, è partita dalle Guardie Ambientali Italiane volontarie, coordinate dal responsabile Alessandro Manzella, che hanno documentato anche con ausilio del drone, lo stato in cui versa Monte Aquilone disseminata di rifiuti, elettrodomestici, apparecchi elettronici, pneumatici, materiali edilizi di risulta e il famigerato eternit. «A cosa serve inserire un territorio in area protetta e sottoposta a vincoli ambientali se poi non viene tutelato?», si domanda Manzella. Nelle linee programmatiche illustrate dal sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, nella seduta consiliare del 17 febbraio scorso, ampia attenzione è riservata alle tematiche ambientali, con tutti i risvolti legati alle scelte industriali o meno da fare per la città, e ad altri aspetti di salvaguardia del patrimonio esistente e alla sua valorizzazione, che si intersecano con le politiche del turismo e della salute, del benessere e della qualità della vita, della mobilità sostenibile.


La prospettiva inquadrata dalla nuova amministrazione comunale sembra quella giusta, il mordente non sembra mancare. Il sindaco ha ricordato le paludi salmastre di Lago Salso, la pineta di Siponto (ridotta in condizioni disastrose), la steppa pedegarganica, la riviera meridionale: tutti scenari (compreso il Monte Aquilone) che si contemperano a sud dell’abitato di Manfredonia, unico sbocco reale per lo sviluppo di quell’economica turistica da sempre agognata ma mai raggiunta come dimostrano i numerosi hotel che hanno chiuso definitivamente i battenti.

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