politica
Foggia, Comune nel mirino per sospetti di mafia: la Meloni azzera il partito
L’opposizione ha presentato le dimissioni senza riuscire a raccogliere i numeri necessari allo scioglimento
FOGGIA - Con i commissari antimafia in casa per setacciare atti e documenti dell’amministrazione soprattutto in materia di affidamenti e appalti, al Comune di Foggia c’è spazio anche per lo scontro politico «interno» al centrodestra - nonostante la compattezza mostrata in occasione dell’elezione del nuovo presidente del consiglio comunale, Lucio Ventura - e tra maggioranza ed opposizione con quest’ultima che per la seconda volta si è recata dal notaio per raccogliere le firme utili all’autoscioglimento dell’assemblea municipale: 13 in tutto (Pd, liste civiche, Cinquestelle e l’ex presidente del consiglio comunale Iaccarino), insufficienti per mandare a casa il sindaco Landella e la sua amministrazione (ne servivano almeno 17).
Ma i possibili colpi di scena potrebbero arrivare proprio dalla coalizione del sindaco, soprattutto dopo la decisione di Giorgia Meloni di inviare alla federazione provinciale di Fratelli d’Italia un commissario, il deputato bolognese Galeazzo Bignami. Un «garante» per la situazione interna al partito era stata sollecitata dal coordinatore provinciale, La Salandra, che due giorni fa aveva rassegnato le dimissioni dalla ex municipalizzata Ataf, l’azienda che si occupa del trasporto pubblico urbano. La nomina di un commissario a Fratelli d’Italia è collegata anche a quella necessità di una riflessione interna al centrodestra sollecitata dal parlamentare pugliese Gemmato: «Le difficoltà amministrative e politiche nella città di Foggia, più volte evidenziate dal segretario provinciale, si coniugano con l'urgenza di riflettere sulla discesa di una Commissione ministeriale di accesso agli atti.
Un partito come il nostro, in crescita costante, non può sottrarsi alle doverose valutazioni del caso, nella direzione della trasparenza e della chiarezza che dobbiamo sempre garantire a tutta la città». Una posizione che fa riferimento proprio alla situazione di Fratelli d’Italia al Comune di Foggia che ha visto un consigliere comunale arrestato per presunte mazzette (Bruno Longo, dimissionario), una consigliera chiamata in causa per presunti collegamenti con ambienti malavitosi (Iadarola, autosospesa dal partito) ed una terza chiamata in causa sempre per presunti contatti con ambienti malavitosi (la Erminio, che ha smentito e annunciato querela). Sta di fatto che oltre la posizione del partito c’è quella del gruppo che insieme al resto della coalizione (Lega, Forza Italia e liste civiche) ha fatto sapere di voler proseguire l’esperienza amministrativa con Landella.
Nel frattempo c’è da sistemare la giunta ed il sottogoverno con l’assegnazione di incarichi e deleghe: vicesindaco, assessorato alle politiche sociali, presidenza Ataf, presidenza della Am Service (gestione immobili, energia, sistema informatico ed archivi) a meno che non si arrivi ad un azzeramento dell’esecutivo per una ripartenza con un Landella bis.